AMERICA/URUGUAY - La missione “Casa di Tutti”: duemila missionari laici nelle strade della capitale per incontrare chi si è allontanato dalla Chiesa

martedì, 21 maggio 2019 animazione missionaria   giovani   chiese locali  

Montevideo (Agenzia Fides) - “Vieni, torna, riincontrati!”. Con questo invito e con l’obiettivo di andare incontro soprattutto a chi si è allontanato dalla Chiesa, a partire dalla domenica di Pasqua l’arcidiocesi di Montevideo sta realizzando la missione “Casa di Tutti”. Una nota pervenuta all’Agenzia Fides spiega che, durante gli ultimi tre fine settimana, tra 1.500 e 2.000 missionari laici di tutte le età, identificati da appositi gilet, hanno percorso a due a due ogni angolo della città, casa per casa, ma sono andati anche sugli autobus, nelle piazze, nei mercati, ai semafori, per invitare “a vivere la gioia della fede e la speranza in Cristo” e agli incontri nelle parrocchie. Il motto dell’azione missionaria è stato “Ascoltare, annunciare e invitare”.
La giovane Agustina Pérez Jourdan, del movimento salesiano Nazarenos, ha animato la missione nel quartiere Paso de las Duranas, insieme ai parrocchiani. “È da dieci anni che partecipo alle missioni, ma era la prima volta che lo facevo in città, e sono rimasta meravigliata dall’accoglienza della gente” ha detto a Fides. “Ero preparata a tutto, anche al fatto che non ci aprisse nessuno. Ma la risposta della gente è stata fantastica”. Dopo un’iniziale sorpresa o persino l’equivoco di supporre che si trattasse di gruppi politici o di altre religioni, tante persone accoglievano con cordialità i missionari, anche se i “no” non sono mancati. “La presenza di tanti giovani tra di noi richiamava l’attenzione” afferma Agustina. “Non portavamo la Bibbia, ma un annuncio di Cristo diverso per ognuno, partendo dall’ascolto”.
In 23 punti della città, tra il 9 e l’11 maggio, sono stati realizzati momenti di ri-incontro con le comunità parrocchiali o decanali, con l’invito: “Gesù ti aspetta: vieni e vedrai”. Tali incontri sono stati un’opportunità di fare conoscenza tra vicini di quartiere, di pregare, di giocare e cantare insieme, e di “ascoltare e comprendere le ragioni” di chi si era allontanato dalla pratica religiosa magari da molti anni e, per loro, di scoprire “l’altra faccia della Chiesa”, che è, appunto, “casa di tutti”.
A seconda del quartiere, gli Incontri, pur con una matrice comune, hanno assunto diverse modalità: processioni, stand per giovani e adulti, giochi per i bambini, uno spettacolo di magia, esperienze di vita, testimonianze di fede di migranti e di come la comunità li ha accolti. I partecipanti sono stati invitati a riinserirsi nella vita della Chiesa attraverso gruppi di varia indole o mediante un cammino di catechesi in quattro tappe. Secondo i dati dell’arcidiocesi, dall’anno 1994 al 2014, nella capitale la partecipazione alla messa domenicale si è dimezzata. Dal 2014 il fenonemo pare essersi frenato, ha commentato il Cardinale arcivescovo Daniel Sturla in una recente intervista radiofonica. (SM) (Agenzia Fides 21/5/2019)


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