OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Sull'istruzione la Chiesa chiede maggiore collaborazione dello Stato

sabato, 11 maggio 2019 istruzione   conferenze episcopali   politica   società   scuola  

I vescovi di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone in assemblea

Port Moresby (Agenzia Fides) - E' necessaria una maggiore e feconda collaborazione tra Stato e Chiesa nel settore dell'istruzione, in cui la comunità cristiana contribuisce enormemente al bene comune: lo ha affermato l'Arcivescovo Rochus Josef Tatamai, Presidente della Conferenza episcopale cattolica di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, a chiusura della annuale assemblea dei Vescovi, appena conclusa.
In una nota diffusa il 10 maggio e inviata all'Agenzia Fides, il Vescovo ha detto di aver inviato una lettera alle autorità civili per chiedere chiarimenti su alcune delicate questioni inerenti il sistema di istruzione. Il governo ha infatti presentato una riforma globale del sistema, senza confrontarsi con le Chiese cristiane. Il progetto di riforma prevede l'istituzione di una struttura centralizzata a cui afferiscono tutte le province, tagli finanziari alle scuole, il trasferimento dei collegi e degli insegnanti cattolici sotto una nuova autorità, l'attuazione di politiche di selezione online senza consultazione delle agenzie cattoliche.
I Vescovi hanno espresso forte preoccupazione: "La struttura scolastica centralizzata è stata pensata senza alcuna analisi costi-benefici e avrebbe costi enormi. Questa idea va contro l'intero scopo del nostro sistema di educazione, che è decentralizzato e la scia autonomia ai governi provinciali".
Insoddisfazione è stata espressa dall'Arcivescovo Rochus per la mancata partecipazione di agenzie cattoliche al progetto di riforma. "Le autorità avrebbero potuto discutere questo importante cambiamento con i Presidi delle Università e le autorità scolastiche dei nostri Collegi".
L'Arcivescovo ha avvertito che, se le lamentele contenute nella lettera non saranno prese in considerazione, la Chiesa potrebbe intraprendere un'azione legale. "Se queste richieste non saranno soddisfatte per l'anno scolastico 2020, intraprenderemo azioni appropriate per proteggere i diritti dei nostri insegnanti, degli studenti e dei genitori per tutelare la qualità dell'istruzione che le nuove decisioni danneggiano fortemente".
In Papua Nuova Guinea vi sono tre tipologie di scuole: quelle pubbliche governative; quelle sotto il patrocinio della Chiesa cattolica; quelle gestite dalla Chiesa protestante. Gli istituti gestiti dalle Chiese cristiane danno un contributo fondamentale alla società. Il tasso di analfabetismo è tuttora molto alto, oltre il 35% della popolazione. Le Chiese cristiane oggi gestiscono il 70% dell’istruzione impartita nel paese (solo la Chiesa cattolica ha oltre 3.000 suole) e il loro apporto è da sempre ampiamente riconosciuto. (PA) (Agenzia Fides 11/5/2019)


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