ASIA/SRI LANKA - “Il dialogo interreligioso, base necessaria per una prospettiva di pace”

lunedì, 29 aprile 2019 dialogo  

Fides

SRILANKA - “Il dialogo interreligioso, base necessaria per una prospettiva di pace”

Colombo - (Agenzia Fides) - In Sri Lanka sale la preoccupazione dei musulmani locali per possibili attacchi contro la comunità dopo la strage nelle chiese cattoliche nel giorno di Pasqua. E mentre prosegue l’indagine sulla pista islamista, il governo sostiene che non è mai arrivato l’allerta che avrebbe potuto evitare la tragedia. “Il motivo di questi attentati sembra che sia stato quello di colpire l’economia e creare una divisione fra le diverse comunità”, dichiara all’Agenzia Fides, mons. Indunil Janaka Kodithuwakku, sacerdote srilankese e Sottosegretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Ed è così che a Est dell’Isis, sconfitto in Siria ma con un’ideologia ancora viva e dirompente, si stanno costituendo organizzazioni radicali che puntano sul terrorismo per destabilizzare un paese come lo Sri Lanka .“Lo Stato Islamico sta puntando a una strategia per provocare un’insurrezione anche in altri paesi. Questo tipo di tensioni creano un clima fertile per tali movimenti”, aggiunge.
L’ex Ceylon, diventato indipendente nel 1948, dopo 150 anni di dominio britannico, vive una situazione disomogenea dal punto di vista politico, culturale e religioso. Spiega p. Indunil: “Il paese non è riuscito a plasmare un’identità nazionale inclusiva, pluralista, dove tutte le comunità si sentono rispettate e accettate”. La convivenza di 23 milioni tra buddisti (70%), induisti (12,6%), musulmani (9,7%) e cristiani (7,6%) non sempre è stata facile: sullo sfondo resta il retaggio di una guerra durata quasi trent’anni tra la maggioranza singalese e i guerriglieri delle Tigri tamil, gruppo secessionista.
Negli anni più recenti si sono poi sviluppate organizzazioni buddiste identitarie che, con una militanza violenta, hanno preso di mira musulmani e cristiani. Il governo ha cercato di ridimensionarle ma non è riuscito a evitare campagne violente, vittime: già dal 2013, e poi fino al 2018, i movimenti estremisti buddisti hanno condotto campagne ostili incendiando case, proprietà e moschee musulmane nelle aree abitate dai cittadini srilankesi di fede islamica. “Oggi – prosegue il Sottosegretario - manca una visione politica unitaria capace di affrontare i problemi della nazione. L’incapacità di riconciliare le diversità e le discordie, antiche o nuove che siano, ha fatto sorgere tensioni etniche e religiose, accompagnate frequentemente da esplosioni di violenza”.
Qui entra in gioco l’importanza del dialogo interreligioso: “Il nostro Dicastero sta lavorando in questo campo affinché attraverso il dialogo tra religioni, quello interculturale, si possa conoscere l’altro, superare i fraintendimenti e sanare le ferite”. “Il presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena - afferma in conclusione mons. Kodithuwakku - in questi giorni incontrerà i capi appartenenti alle diverse comunità religiose per contribuire alla ricerca di una soluzione che porti armonia e pacifica convivenza”. (ES) (Agenzia Fides 29/4/2019)


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