AFRICA/NIGERIA - “I continui massacri in diverse zone della Nigeria rischiano di farla sprofondare nell’anarchia” ammoniscono i Vescovi

martedì, 26 marzo 2019

Abuja (Agenzia Fides) – “La cultura di morte fa sempre più parte delle nostre vite quotidiane” denunciano i Vescovi della Nigeria nel messaggio al termine dalla loro prima Assemblea Plenaria, facendo riferimento ai “continui orribili massacri in alcune zone degli Stati di Kaduna, Taraba, Benue, Kogi, Edo, Rivers, Zamfara, Adamawa e altri ancora”.
“La svalutazione continua della vita umana e delle proprietà pone una minaccia esistenziale alla sopravvivenza delle singole persone e della nazione intera” afferma il messaggio. “Come può il governo apparire impotente di fronte a una simile vergognosa tragedia? Chiediamo con forza al Presidente, in collaborazione con i governatori dello Stato di Kaduna e degli altri Stati interessati, di intraprendere i passi necessari per arrestare questa deriva prima che l’anarchia totale e il caos consumino l’intera nazione”.
Le violenze che affliggono diverse zone della Nigeria derivano almeno in parte dalla mancanza della ricerca del bene comune. Secondo i Vescovi “il bene comune presuppone il rispetto della persona umana e la ricerca del benessere sociale e dello sviluppo della nazione”.
I Vescovi, ricordando che “la Chiesa per secoli è stata una promotrice del buon governo per il bene comune”, chiedono “a tutte le diocesi di promuovere l'insegnamento sociale della Chiesa, di semplificarla e tradurla in azioni concrete e di usarla per un'efficace formazione socio-politica di tutte le persone. Un'attenzione particolare deve essere rivolta ai giovani e alle famiglie affinché i valori dell'insegnamento sociale cattolico vengano inculcati ai bambini e ai giovani”.
Riferendosi alla tornata elettorale di quest’anno (elezione del Presidente e del Parlamento federale, elezione dei governatori e degli organi locali), i Vescovi lodano la partecipazione popolare al voto presidenziale ma notano un certo distacco nelle votazioni locali, attribuendolo “alla violenza, alla negligenza e all'inutile militarizzazione del procedimento elettorale che hanno contribuito a erodere la fiducia del popolo nella votazione”
“Chiediamo al governo di riconoscere le inadeguatezze che hanno caratterizzato le elezioni del 2019 e di intraprendere i passi necessari per non ripeterle, esortandolo ad approvare e attuare leggi e politiche che garantiscano in futuro elezioni libere, corrette e credibili” concludono. (L.M.) (Agenzia Fides 26/3/2019)


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