ASIA/LIBANO - Il Ministro Gebran Bassil: nessun disaccordo con la Santa Sede sull’emergenza rifugiati

venerdì, 22 marzo 2019 migranti   rifugiati   guerre  

Beirut (Agenzia Fides) – Non c’è dissonanza tra Santa Sede e governo del Libano sulla questione dei rifugiati siriani accolti nel territorio libanese, i quali - a giudizio delle autorità di Beirut - devono far ritorno alla propria Patria senza dover attendere prima una soluzione politica complessiva della crisi siriana. Io ha dichiarato all’Agenzia Fides Gebran Bassil, ministro libanese degli esteri e dei migranti, ricevendo mercoledì 20 marzo, presso la sede del ministero, giornalisti e operatori della comunicazione giunti in Libano in una visita organizzata grazie all’Opera Romana Pellegrinaggi. Non si può non concordare con la posizione del governo libanese sulla questione dei rifugiati – ha sottolineato il Ministro - «a meno che non si voglia eliminare questo Paese. Immaginatevi – ha aggiunto Gebran Bassil – di accogliere fino a duecento rifugiati per ogni chilometro quadrato. Noi in Libano abbiamo una densità di rifugiati pari a 200 profughi per chilometro quadrato. È come se l’Europa fosse chiamata a accogliere 150 milioni di rifugiati che salgono dalla Libia».
Incontrando i giornalisti, il ministro libanese ha ribadito che «l’Europa sta commettendo un errore molto grave riguardo a questo problema. Un errore verso l’Europa stessa, prima che verso il Libano». Flussi di persone di tale ampiezza – ha spiegato Gebran Bassil - creano instabilità in tutte le società, a livello culturale, sociale, economico e della sicurezza. Questi flussi di persone partono da qualsiasi parte e cercano di arrivare in qualsiasi Paese». Si tratta di flussi «che nessun Paese riesce a digerire», fenomeni destinati spesso a alimentare «il rischio di integralismo e radicalismo nelle società che ne vengono investite». Per questo, a giudizio del ministro libanese, la cosa migliore da fare è utilizzare risorse per «incoraggiare i profughi siriani a prendere la via del ritorno in Patria», visto anche che «in Siria adesso la sicurezza è garantita sul 90 per cento del territorio, e gli ostacoli che impedivano di ritornare non ci sono più. Per questo l’Europa deve operare a favore del ritorno in Patria dei profughi siriani», attraverso procedure che garantiscano la dignità delle persone.
Gebran Bassil, genero del Presidente libanese Michel Aoun, è il leader del Movimento Patriottico Libero, partito politico fondato dallo stesso Aoun.
Alla fine dello scorso novembre, come riportato dai media libanesi, il ministro degli esteri libanese si era recato in Vaticano, e aveva illustrato la posizione del governo del Libano sulla questione dei rifugiati siriani accolti dal Paese dei Cedri durante un incontro con l’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati. (GV) (Agenzia Fides 22/3/2019).


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