AFRICA/KENYA - “No a donazioni frutto della corruzione” dice il Presidente della Conferenza Episcopale

mercoledì, 13 marzo 2019


Nairobi (Agenzia Fides) - "Condanniamo qualsiasi atto di corruzione perché è contro la volontà di Dio” ha ammonito Sua Ecc. Mons. Philip Arnold Subira Anyolo Arcivescovo di Kisumu e Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya. Mons. Anyolo ha precisato che la Chiesa rifiuta donazioni frutto di ruberie (“Se rubi denaro o altro e lo porti in chiesa, sei già condannato e hai perso il contatto con Dio”) ma ha però notato che è difficile per la Chiesa identificare le donazioni di denari ottenuti attraverso la corruzione: “Esortiamo le persone a non portare soldi in chiesa se sanno di aver rubato denaro alle casse pubbliche", ha detto. "Ma come Chiesa non abbiamo la capacità di sapere se il denaro è pulito o meno”. Mons. Anyolo, ha voluto così dare una risposta allo sconcerto dei fedeli per le donazioni ricevute da enti ecclesiastici da parte di politici considerati corrotti.
L'anno scorso, milioni di scellini sono stati donati come regali e offerte alle chiese, in particolare alla Chiesa cattolica, da parte dei politici per avere l'opportunità di incontrare i fedeli in modo di promuovere la propria compagna politica.
Ad esempio, secondo i media locali, tra gennaio e giugno dell’anno scorso il Vicepresidente William Ruto ha donato almeno 600.000 dollari USA a diverse chiese, più di dodici volte il suo stipendio ricevuto nello stesso lasso di tempo.
Secondo un rapporto di Transparency International che ha stilato una lista sul grado di corruzione percepita di 180 Stati in tutto il mondo, in ordine decrescente (chi sta in alto è il meno corrotto), il Kenya è al 144° posto, tallonato da vivono dalla Nigeria. La Chiesa cattolica, alla quale aderisce un terzo della popolazione keniana, è stata recentemente accusata di alimentare la corruzione. La Chiesa cattolica ha ora iniziato a rifiutare offerte e doni da parte dei politici.
Lo stesso Mons. Anyolo ha respinto una macchina del valore di $ 40.000 donata dal Vicepresidente Ruto dopo che i rappresentanti dell'opposizione hanno affermato che l'auto era stata acquistata grazie ai proventi della corruzione. “La Chiesa ha già donato l'auto ad un'altra istituzione e sono liberi di vendere il veicolo e utilizzare i proventi della vendita per far del bene alla società” ha precisato l’Arcivescovo. (L.M.) (Agenzia Fides 13/3/2019)


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