AFRICA/EGITTO - Sale a 783 il numero di chiese “regolarizzate” dal governo egiziano

giovedì, 7 marzo 2019 medio oriente   chiese orientali   settarismi  

CoptsToday

Il Cairo (Agenzia Fides) – In Egitto prosegue a ritmi sostenuti il processo di "legalizzazione" di luoghi di culto cristiani costruiti in passato senza i permessi richiesti, insieme con la concessione di autorizzazioni per la costruzione di nuove chiese. Il Consiglio dei Ministri egiziano, presieduto dal Premier Mostafa Kamal Madbouly, ha approvato lo scorso 5 marzo la relazione del Comitato per la regolarizzazione, il restauro e la costruzione di nuove chiese, che attestava formalmente l’avvenuta verifica e la conseguente autorizzazione al legittimo utilizzo di 783 luoghi di culto cristiani sottoposti ai controlli ministeriali.
Fonti governative e ecclesiastiche, rilanciate dai media egiziani, prevedono che alla fine del 2020 saranno completate le verifiche e le conseguenti autorizzazioni ministeriali per più di 700 luoghi di culto cristiani in attesa di regolarizzazione.
Le chiese sottoposte al vaglio della Commissione governativa costituita ad hoc sono soprattutto quelle costruite prima che entrasse in vigore la nuova legge sulla costruzione degli edifici di culto cristiani, approvata dal Parlamento alla fine di agosto 2016 (vedi Fides 31/8/2016). Il lavoro della Commissione governativa, costituita ad hoc, consiste nel verificare se migliaia di chiese e luoghi di preghiera cristiani costruiti in passato senza le autorizzazioni richieste, rispondano agli standard stabiliti dalla nuova legge. La verifica si risolve ordinariamente nella “regolarizzazione” dei luoghi di culto, che vengono dichiarati conformi ai parametri definiti dalla nuove disposizioni giuridiche.
Nei decenni scorsi, molti dei luoghi di culto cristiani erano stati costruiti in maniera spontanea, senza tutte le dovute autorizzazioni. Ancora oggi proprio tali edifici, tirati su dalle comunità cristiane locali senza permessi legali, continuano di tanto in tanto ad essere utilizzati come pretesto dai gruppi islamisti per fomentare violenze settarie contro i cristiani.
La legge sui luoghi di culto dell’agosto 2016 ha rappresentato per le comunità cristiane egiziane un oggettivo passo avanti rispetto alle cosiddette “10 regole” aggiunte nel 1934 alla legislazione ottomana dal Ministero dell'interno, che vietavano tra l'altro di costruire nuove chiese vicino alle scuole, ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali. In molti casi, l'applicazione rigida di quelle regole aveva impedito di costruire chiese in città e paesi abitati dai cristiani, soprattutto nelle aree rurali dell'Alto Egitto. (GV) (Agenzia Fides 7/3/2018).


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