ASIA/PAKISTAN - Commemorazione di Shahbaz Bhatti: uomo di profonda fede e leader senza paura

sabato, 2 marzo 2019 diritti umani   blasfemia   giustizia   pace   politica  

Faisalabad (agenzia Fides) - "Shahbaz Bhatti era un uomo di profonda fede e un leader senza paura. Aveva ricevuto minacce di morte e a chi gli consigliava di emigrare, diceva: sono un discepolo di risto, non abbandonerò mai il mio paese e la mia gente. Era sempre attivo per cercare di creare consapevolezza tra i poveri e i senza voce, sostenendoli e difendendo la loro causa presso le autorità. In qualunque momento o luogo in cui veniva commessa un’ingiustizia, cercava di farsi portavoce dei sofferenti e dei perseguitati": così p. Emmanuel Parvez, parroco a Faisalabad, nel Punjab pakistano, ricorda in un colloquio con l'Agenzia Fides il leader cattolico Shahbaz Bhatti, nell'ottavo anniversario della sua uccisione, avvenuta il 2 marzo 2011 a Islamabad.
in Pakistan sono due le celebrazioni di commemorazione previste per l'occasione, organizzate dalla "All Pakistan Minorities Alliance" (APMA) e dalla Ong "Missione Shahbaz", avviata da Paul Bhatti, fratello di Shahbaz: una il 3 marzo a Kushpur, il villaggio natio; una a Islamabad, con personalità civili e religiose.
P. Parvez, nativo dello stesso villaggio di Bhatti, ricorda: "Ricevette minacce di morte ma era determinato a portare avanti la sua missione e diceva che non avrebbe mai abbandonato i poveri e i perseguitati". Con questo spirito Bhatti difese la cristiana Asia Bibi, accusata ingiustamente di blasfemia nel 2009 e condannata a morte nel 2010, poi assolta dalla Corte Suprema nel 2018. L'impegno in quest'ultimo caso gli costerà la vita. "L'assoluzione di Asia Bibi - prosegue il sacerdote - è un segno di speranza perchè è un vittoria della verità e della giustizia. Il sacrificio l'impegno di Shahbaz non sono stati vani", rileva, aggiungendo che "i cristiani vivono e operano perchè il Pakistan non soccomba all'estremismo e al terrorismo, nella speranza che in tutta la nazione cresca la consapevolezza di potere modificare la legge di blasfemia, perchè non si presti ad abusi che colpiscono e fanno soffrire innocenti, di tutte le comunità religiose". (PA) (Agenzia Fides 2/3/2019)


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