ASIA/INDIA - Una suora di Madre Teresa in carcere: la Chiesa chiede giustizia

giovedì, 14 febbraio 2019 diritti umani   tratta esseri umani   bambini   ordini religiosi  

New Delhi (Agenzia Fides)- “È stata una visita in prigione commovente e dolorosa " ha detto all'Agenzia Fides il vescovo Theodore Mascarenhas SFX, Segretario Generale della Conferenza Episcopale indiana,. Dopo una lunga attesa, mons. Mascarenhas ha potuto visitare Suor Concelia Baxla, una religiosa di Madre Teresa, che insieme ad un impiegato della Casa Nirmal Hridya, Anima Inwar è da duecentoventi giorni posta in arresto con l'accusa di traffico di bambini.
"Nirmal Hriday" (Immaculate Heart) è una delle 18 case di misericordia gestite dalle suore di Madre Teresa nello Stato di Jharkhand. “L'abuso delle forze di polizia, le manipolazioni delle autorità politiche, l'apatia del nostro sistema giudiziario nella storia di questa donna povera, ingenua e innocente che ha dedicato tutta la sua vita al servizio disinteressato dei poveri e degli emarginati, ricordano la storia di molti sventurati prigionieri del nostro Paese. Molti come lei stanno languendo in prigione mentre sono in attesa della lenta attivazione della macchina della giustizia, che spesso sembra essere spinta dal denaro, dell'influenza politica, della massiccia propaganda mediatica e persino da palesi manipolazioni di prove”, afferma a Fides il Vescovo.
“Suor Concelia soffre di diabete e di vene varicose” ricorda il Vescovo. “Sradicata dalla sua routine quotidiana, lasciata soffrire da sola, tutti noi, le sue sorelle, i Superiori, i Vescovi, i sacerdoti e tutti coloro che la conoscono e sono convinti della sua innocenza, possono solo guardare al cielo nell’impotenza ma con speranza, visto che ogni tentativo in suo aiuto, persino di ottenere una liberazione sotto cauzione, è stato bruscamente respinto dai vari livelli della magistratura a, a volte in pochi minuti” rileva mons. Mascarenhas.
“Quello che mi fa soffrire di più è che una donna anziana, che soffre di problemi di salute, non ha potuto ottenere la cauzione perché le accuse non sono state ancora formulate” dice il Segretario Genrale, che ricorda la sentenza della Corte Suprema guidata dal giudice Madan B. Lokur, che aveva stabilito nel febbraio 2018: “Un altro aspetto importante della nostra giurisprudenza criminale è che la concessione della cauzione è la regola generale e una persona incarcerata è un'eccezione”. (PN) (Agenzia Fides 14/2/2019)


Condividi: