ASIA/TAIWAN - Comunità cristiane nate dall’assistenza ai malati: una testimonianza dei Camilliani

sabato, 9 febbraio 2019 istituti missionari   animazione missionaria  

Lotung (Agenzia Fides) – La Giornata mondiale del Malato venne istituita da San Giovanni Paolo II il 13 maggio 1992 e la sua prima celebrazione avvenne l’11 febbraio 1993. Il Papa stabilì infatti che ogni anno si celebrasse questa Giornata particolare dedicata al mondo della sofferenza, nella memoria liturgica della Madonna di Lourdes, l’11 febbraio.
“Riteniamo che questa sia una festa dei Camilliani, utile per riaffermare l’attenzione alla sofferenza e l’impegno al servizio della vita più fragile” commenta all’Agenzia Fides il missionario camilliano a Lotung, p. Giuseppe Didone. “Troppe volte – prosegue - la persona malata non viene messa al centro dell’attenzione. Chi riesce a produrre viene considerato, così il malato e l’handicappato vengono messi al bando. Il nostro Fondatore, San Camillo, ci ha lasciato alcuni insegnamenti completamente nuovi, forse anche per i nostri giorni, nonostante siano passati più di 400 anni: servire tutti i malati, come una madre assiste il suo unico figlio infermo; vedere in ogni malato la persona di Cristo, seguendo il Vangelo delle Beatitudini; ritenere gli infermi nostri signori e padroni”.
Padre Didone ricorda che “fin dall’inizio i Camilliani hanno dato una grande importanza a questa festa. Per la sua prima edizione, nel 1993, invitammo con grande entusiasmo il Vescovo e tutti i sacerdoti dei dintorni, religiosi e diocesani. Con mia grande sorpresa, nessuno dei sacerdoti si presentò. Allora pensai che il carisma camilliano non viene compreso da chi non ha ricevuto una formazione sul valore del servizio, spirituale e corporale, al malato”.
“Ogni anno nelle nostre chiese, questa ricorrenza si celebra solennemente, di solito amministrando il sacramento dell’unzione degli infermi – prosegue il missionario -. Nel 2014, quarto centenario della morte di San Camillo, abbiamo costruito una chiesa dedicate al Santo e qui si svolgono le varie celebrazioni particolari che sono attinenti allo spirito Camilliano. Nella diocesi di Taipei il Vescovo ogni anno indica una chiesa dove si celebra la Giornata del malato, e abitualmente invita un Camilliano a presiedere questa liturgia. I parroci che conosciamo ci chiamano a tenere una catechesi sul significato dell'unzione degli infermi, per cambiare la mentalità secondo cui questo sacramento si riceve in prossimità della morte, invece è per la vita, per il benessere fisico e spirituale del malato. Molti restano meravigliati, e quasi tutti i malati dopo l'unzione, hanno una ripresa fisica e spirituale”.
La testimonianza dell’amore e della cura verso i malati porta anche frutti missionari, come racconta p. Didone: “Tutte le nostre comunità cristiane, specialmente nelle campagne, sono sorte in seguito alle cure prestate, anche gratuitamente, ai poveri. Nella mia parrocchia ci sono una decina di poliomelitici che abbiamo portato a Taipei perché avevano la necessità di operarsi. I loro genitori sono poi venuti spontaneamente a chiedere di poter partecipare agli incontri di catechismo”. (GD/SL) (Agenzia Fides 9/2/2019)


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