AFRICA/MALAWI - “Prima cattolici e poi giornalisti”: superare il divario tra fede e vita

sabato, 2 febbraio 2019

ACJ

Lilongwe (Agenzia Fides) – Essere giornalisti cattolici, seguire la propria coscienza svolgendo il proprio dovere, superando la presunta dicotomia tra fede e vita: su questo tema si è incentrato il corso di formazione promosso di recente dalla Commissione per la comunicazione e la ricerca nella Conferenza Episcopale del Malawi (CEM) tenutosi presso l’Our Lady of Africa Conference, Lilongwe.
L’evento è stato coordinato dal Segretario Generale della CEM, mons. Henry Saindi. Tutti i giornalisti cattolici appartenenti all'Associazione dei giornalisti cattolici del Malawi (ACJ) e gli altri professionisti della comunicazione sono stati accompagnati nel seguire l’ispirazione dalla fede: “I giornalisti sono innanzitutto cattolici e poi professionisti”, si legge nella nota pervenuta a Fides.
“I giornalisti nello svolgimento del loro lavoro vivono sempre una sorta di conflitto tra la fede e il dovere civile che non può essere evitato. Per questo motivo hanno bisogno di essere uomini e donne con principi saldi, guidati da una coscienza ben formata. Il Corso vuole offrire valori in grado di aiutare a superare il dilemma presunto tra professionalità e cattolicesimo. La fede viene prima perché, appena nati veniamo battezzati e solo in seguito perseguiamo una carriera professionale” ha detto p. Saindi.
In riferimento al ruolo che un giornalista cattolico dovrebbe avere nelle prossime elezioni presidenziali, parlamentari e amministrative che si terranno a maggio 2019, p. Saindi ha detto che è dovere di ognuno assicurarsi che il lavoro venga svolto in maniera pacifica ed equa, evitando di alimentare la violenza tra i partiti politici e riportando gli eventi in modo veritiero. “I giornalisti cattolici non hanno bisogno di mentire. Questo paese ha bisogno di persone disposte a difendere la verità e i valori umani comuni. Un giornalista cattolico può fare la differenza solo se ha una fede per la quale è disposto a soffrire”, ha detto il Segretario generale della CEM.
“Mi congratulo con i membri dell'ACJ di tutto il paese che diffondono in modo esemplare le attività della Chiesa. Invito inoltre quei giornalisti cattolici che non appartengono all’ ACJ a farne parte”, ha detto il presidente dell’Associazione, Augustine Mulomole.
Durante la Plenaria dei vescovi di luglio 2017, il Coordinatore nazionale delle Comunicazioni e della Ricerca era stato incaricato di organizzare un corso di formazione per i giornalisti cattolici. L’obiettivo era offrire una formazione sugli insegnamenti sociali e sui valori di la Chiesa. Seguendo le indicazioni dei Vescovi, la Commissione per le Comunicazione ha coinvolto diversi partner per raccogliere fondi per la formazione, tra i quali la Congregazione vaticana per l’Evangelizzazione dei Popoli. (AP) (2/2/2019 Agenzia Fides)


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