ASIA/SIRIA - Torna al villaggio siriano di Maalula l’icona della “Cena misteriosa”

giovedì, 17 gennaio 2019 chiese locali   medio oriente   chiese orientali   jihadisti  

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orna al villaggio siriano di Maalula l’icona della “Cena misteriosa”

Maalula (Agenzia Fides) – Una copia dell'icona della Cena misteriosa - trafugata dal santuario di San Sergio e Bacco a Maalula nel 2014 quando il villaggio siriano era occupato dai jihadisti di al-Nusra – è stata ricollocata sull’antico altare. L’iniziativa di far dipingere e riportare a Maalula un copia fedele dell’icona è stata ispirata e portata a compimento grazie alla collaborazione che ha coinvolto la Ong Perigeo, l’Istituto Zaccaria dei Padri Barnabiti di Milano e il Centro d'Ateneo per la solidarietà internazionale (CESI) dell’Università cattolica del Sacro Cuore. L’icona - simbolo, spiegano gli artefici dell’iniziativa in un comunicato inviato all’Agenzia Fides, “torna a riunire la comunità cristiana siriana, per testimoniare che la violenza del terrorismo non può che rafforzare l'identità di chi crede in una convivenza pacifica”.
Durante la loro visita in Siria, i responsabili delle istituzioni coinvolte nell’iniziativa hanno anche consegnato una riproduzione della Madonna della Provvidenza, donata dai Padri Barnabiti a Mar Ignatios Aphrem II, Patriarca della Chiesa sira ortodossa, insieme a alcuni contributi per iniziative e progetti a sostegno di gruppi di giovani a Damasco, Maalula e Aleppo. La delegazione ha potuto visitare anche la città di Homs, e ha preso contatti anche per avviare una serie di attività a favore del popolo siriano, “che chiede riconoscimento e attenzione” in una fase delicata, connotata dall’esigenza di sostenere la ricostruzione e la riconciliazione nazionale dopo gli anni devastanti del conflitto.
Maalula, 55 km a nord est di Damasco, nota in tutto il mondo per essere uno dei posti in cui si parla ancora l'aramaico, la lingua di Gesù, ospita sia il monastero di Santa Tekla – sede di una comunità monastica femminile greco-ortodossa - che il santuario dedicato ai santi Sergio e Bacco, che fa capo alla Chiesa cattolica greco-melchita.
Tra il settembre 2013 e il marzo 2014, il villaggio rupestre di Maalula fu occupato dalle milizie della galassia islamista anti-Assad, in una delle fasi più intense del conflitto siriano.
Dopo la riconquista del villaggio da parte dell'esercito governativo siriano, le immagini e le descrizioni diffuse dalle fonti governative e anche dalle agenzie giornalistiche internazionali documentarono la devastazione subita dai luoghi di culto cristiani durante i mesi di occupazione da parte delle milizie jihadiste. In particolare, danni gravi furono inflitti proprio al santuario greco-melchita, dove la chiesa era stata devastata, oggetti religiosi, immagini e libri sacri erano stati danneggiati, ed erano scomparse sia le icone conservate nella sacrestia che le campane, insieme alla croce che sormontava la cupola del convento.
Il santuario di Mar Sarkis (San Sergio), fu fondato alla fine del V secolo ed è dedicato ai santi Sergio e Bacco, militari romani martirizzati per la loro fede sotto l'Imperatore Galerio. (250-311 d.C.). Sull’altura che sovrasta il santuario c'è l' Hotel Safir, un albergo che dominava il villaggio e che era stato scelto come quartier generale dalle milizie ribelli.
Prima di venire travolto dalla guerra civile, nel villaggio rupestre di Maalula vivevano 5mila siriani, in grande maggioranza cristiani (greco-cattolici e greco-ortodossi).
Nell’icona originale della Cena Misteriosa (di fattura siro-palestinese – così come nella sua riproduzione, compare la doppia rappresentazione della Crocifissione e dell’Ultima Cena: la parte superiore rappresenta il Cristo crocifisso con la santa Vergine e l’apostolo Giovanni, il discepolo amato, mentre la metà inferiore riporta una rappresentazione dell'Ultima Cena particolarmente dettagliata: Gesù, invece di essere al centro della scena, si trova sul lato sinistro della tavola, nella posizione propria di “colui che serve”. E la tavola circondata da Gesù e dagli apostoli è rappresentata con forma semicircolare, analoga a quella dell’altare centrale della chiesa (che in realtà è un antico altare pagano recuperato e adattato al culto dei misteri cristiani nei primi secoli seguiti alla nscita, morte e risurrezione di Cristo). (GV). (Agenzia Fides 17/1/2019)


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