Roma (Agenzia Fides) - “Gli avvenimenti che stiamo vivendo nel nostro Paese sul piano politico e sociale non ci lasciano indifferenti. Le violenze contro le persone, i feriti, i detenuti e i morti che hanno segnato il periodo del dialogo politico sono deplorabili e inaccettabili” affermano i Vescovi del Togo, in una dichiarazione pubblicata al termine dell’Assemblea Generale del clero diocesano di Lomé. Con la nuova dichiarazione, la Conferenza Episcopale del Togo rinnova la sua richiesta a maggioranza e opposizione di sedersi al tavolo delle trattative e di evitare ogni forma di violenza.
Dal luglio 2017 il Togo vive una profonda crisi politica a seguito delle proteste indette dall’opposizione contro il Presidente Faure Essozimna Gnassingbé Eyadéma, al potere dal 2005. I dimostranti chiedono in particolare di limitare a due i mandati del Presidente e che questa misura sia retroattiva in modo che Faure Gnassingbé non possa ripresentarsi alle elezioni del 2020 per cercare di ottenere un quarto mandato. Faure Gnassingbé è succeduto alla morte del padre, Gnassingbé Eyadéma, che prese il potere nel 1967 a seguito di un golpe .
Una situazione simile si riscontra nel Gabon, guidato dal 2009 da Ali Bongo, figlio di Omar Bongo, al potere dal 1967 fino alla morte, l’8 giugno 2009. La sua rielezione nel 2016 ha suscitato vive proteste, represse nel sangue. A seguito di un malore che lo ha colpito a ottobre, Bongo si trova in convalescenza in Marocco. Il 7 gennaio un gruppo di militari ha tentato un golpe, subito sventato dai reparti rimasti fedeli al governo.
In una dichiarazione del 9 gennaio Sua Ecc. Mons. Basile Mve Engone, Arcivescovo di Libreville, ha condannato il tentativo di cambiare il regime con la forza. “La buona politica è al servizio della pace” ha affermato. “Questo significa che in Gabon, ancora più che nel passato, dobbiamo cercare di preservare la pace, l’unità e la coesione sociale. Diciamo quindi no a ogni forma di violenza fisica, verbale ed emotiva”. (L.M.) (Agenzia Fides 14/1/2019)