AMERICA/REP.DOMINICANA - Dopo 525 anni la fede deve essere sempre “annunciata con coraggio e vissuta con amore”

lunedì, 7 gennaio 2019 evangelizzazione   storia   missionari   povertà  

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Dopo 525 anni la fede deve essere sempre “annunciata con coraggio e vissuta con amore”

Puerto Plata (Agenzia Fides) – La preoccupazione per le tante sofferenze del popolo haitiano e il rammarico perché questa popolazione continua a soffrire, insieme al riconoscimento che nella Repubblica Dominicana gli haitiani sono stati accolti dalla Chiesa cattolica “perché sono fratelli che hanno bisogno di sentirsi come in una famiglia”: questi i sentimenti espressi dal Cardinale Gregorio Rosa Chavez, Vescovo ausiliare di San Salvador, nella sua omelia di sabato 5 gennaio a Puerto Plata, a coronamento delle iniziative che hanno ricordato la prima Messa celebrata in America 525 anni fa, il 6 gennaio 1494 (vedi Fides 5/01/2019).
Il Cardinale, Inviato speciale del Santo Padre Francesco, ha presieduto la celebrazione nel tempio de Las Americas, a Isabela, provincia di Puerto Plata, nella Repubblica Dominicana, insieme alla Conferenza Episcopale Dominicana, alla presenza del Presidente Danilo Medina, della prèmiere dame, Cándida Montilla, di funzionari statali e di migliaia di fedeli.
La cerimonia religiosa è iniziata con il discorso di benvenuto da parte del Vescovo della diocesi di Puerto Plata, Mons. Julio César Corniel Amaro, che ha sottolineato l'importanza storica di questo evento di fede, non solo per la Repubblica Dominicana, ma per tutta l’America latina. Il Cardinale Rosa Chavez, ha salutato i fedeli a nome del Santo Padre e li ha esortati a mantenere sempre la fede cattolica, "ad annunciarla con coraggio e a viverla con amore", come indicato dallo stesso Santo Padre nella lettera con cui lo ha nominato suo Inviato speciale per questa circostanza. La celebrazione ha anche chiuso l'Anno dell'Eucaristia 2018.
Dopo la celebrazione eucaristica, il Cardinale ha tenuto una breve conferenza stampa con gli operatori dei media, durante la quale ha commentato la difficile situazione del Nicaragua, dove ancora non si cerca il bene comune della popolazione e si è iniziato a perseguitare la Chiesa cattolica. La complessa situazione del Venezuela invita tutti a pregare, ha proseguito, e a lavorare all’interno del paese per la comprensione e la tolleranza, al fine di poter raggiungere una vera pace.
Riguardo alle carovane dei migranti centroamericani, ha affermato che tali persone sono spinte dalla miseria e bisogna cambiare molte cose per far sì che ognuno riesca a vedere rispettati i suoi diritti, ora negati, nel proprio paese. Infine il Cardinale Rosa Chavez ha chiesto di impegnarsi a lottare contro la corruzione, forse il male maggiore del continente: "è un cancro che distrugge tutti" ha concluso.
(CE) (Agenzia Fides, 07/01/2019)


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