ASIA/INDONESIA - Forte impegno della comunità cattolica per le vittime dello tsunami

mercoledì, 2 gennaio 2019 aiuti umanitari   carità   sfollati  

MH

Bogor (Agenzia Fides) - Nonostante le difficoltà, è in corso un immenso sforzo umanitario della comunità cattolica in Indonesia per assistere i sopravvissuti allo tsunami del 22 dicembre. L'onda anomala , provocata dall'eruzione di un vulcano sottomarino, si è abbattuta sulle coste delle isola indonesiane di Giava e Sumatra, nello stretto di Sunda, uccidendo almeno 437 persone, facendo circa 14mila feriti e oltre 33.000 sfollati nei villaggi costieri.
Come riferito all'Agenzia Fides, nel distretto di Pandanglang, nella provincia di Banten, le Suore Francescane di Sukabumi (SFS) che gestisono l'ospedale cattolico di Misi Lebak hanno organizzato una missione umanitaria nell'area colpita.
Attività di primo soccroso sono in atto nei tre centri di crisi istituiti dall'Ospedale Misi Lebak in collaborazione con l'Associazione cattolica di servizi sanitari "Perdhaki", mentre sono attivi in loco alcuni gruppi umanitari cattolici come l'agenzia umanitaria dell'Arcidiocesi di Giacarta, i volontari dalla Chiesa di Maria Immacolata a Rangkasbitung e della parrocchia di Cristo Re Serang, entrambi nella provincia di Banten.
Mons. Paskalis Bruno Syukur OFM, Vescovo di Bogor, in cui si trova il distretto di Pandeglang, il più colpito, ha fortemente sostenuto questa iniziativa umanitaria, suggerita dall'Ospedale Misi Lebak e dai suoi partner con sede a Giacarta, che garantiscono il sostegno logistico.
"Curiamo tre tipi di servizi per la popolazione nel distretto di Pandenglang: assistenza medica per i feriti, servizio mensa e guarigione da traumi", dice a Fides suor Atanasia SFS, vicedirettore dell'Ospedale Misi Lebak. "La nostra principale preoccupazione è raggiugnere aree in cui mancano ancora aiuti umanitari", prosegue la religiosa.
"Mi unisco a papa Francesco nel lanciare un appello urgente affinché a questi fratelli e sorelle non manchino la nostra solidarietà e il sostegno della comunità internazionale", ha scritto nel messaggio inviato a Fides il Cardinale birmano Charles Maung Bo, neo presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia (FABC). "Invito tutti a unirsi nella preghiera per le vittime e per i loro cari e d esprimere vicinanza spirituale a quanti sono colpiti dalla tragedia, implorando la consolazione di Dio nella loro sofferenza", scrive il Cardinale, esortando ad "alleviare tangibilmente le sofferenze dei nostri fratelli e sorelle indonesiani".
Lo tsunami che ha colpito Pandeglang e alcune zone nel Sud di Sumatra ha distrutto vite umane, barche da pesca, luoghi turistici nelle località balneari di Anyer e Carita. Il bilancio delle vittime, rilasciato all'inizio del 2019, stima 437 morti, 14.059 feriti, 16 dispersi e 33.721 sfollati. Secondo la National Mitigation and Disaster Management Agency (BNPB), il bilancio delle vittime " è ancora in aumento". (MH-PA) (Agenzia Fides 2/1/2019)

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