AFRICA/CAMERUN - Il Vescovo ausiliare di Bamenda sequestrato per due volte dai separatisti

venerdì, 21 dicembre 2018 violenza   vescovi  

Amba Boys

Yaoundé (Agenzia Fides) - "Hanno minacciato di ucciderci" ha denunciato Sua Ecc. Mons. Michael Miabesue Bibi, Vescovo ausiliare di Bamenda, nella parte anglofona del Camerun, che per ben due volte è stato preso in ostaggio da parte di separatisti armati. Il 5 dicembre mentre si recava da Bamenda, la capitale della regione nord-occidentale, a Kumba, 170 chilometri a sud-ovest, nei pressi di Batibo, l’auto del Vescovo è stata fermata e trattenuta da un gruppo che si autodefiniva come "Amba Boys". "Hanno visto che ero un Vescovo cattolico, ma non erano disposti ad ascoltarmi, hanno chiesto il mio telefono e i telefoni del mio autista e di suo fratello" ha detto Mons. Bibi.
Il giorno successivo Mons. Bibi è stato di nuovo fermato da un gruppo armato sulla strada verso Buea, dove doveva celebrare la messa il 7 dicembre. Nonostante fosse stato avvertito che un gruppo di suore erano state fermate su quella strada dagli Amba, Mons. Bibi aveva intrapreso lo stesso il suo viaggio, perché faceva parte del “suo lavoro missionario".
I separatisti armati hanno detto al Vescovo che non doveva viaggiare perché avevano indetto una forma di protesta, la “città fantasma”, che prevede che tutte le attività siano bloccate e la gente rimanga chiusa in casa. "Era davvero spaventoso", ha detto Mons. Bibi, affermando che il gruppo armato lo ha bloccato per la seconda volta nella foresta, questa volta per quattro ore. I miliziani hanno detto che stava "infrangendo la legge" per aver viaggiato quel giorno, data la protesta intesa a paralizzare la zona.
"Alla fine, grazie a Dio, ci hanno liberato” dice Mons. Bibi. In questa occasione, il capo locale degli Amba Boys ha ordinato ai suoi uomini di restituire il telefono del Vescovo e di lasciarlo continuare il suo viaggio. La Chiesa sta pagando un alto prezzo per la crisi nelle due regioni anglofone del Camerun. Il 21 novembre P. Cosmas Omboto Ondari, un missionario di nazionalità keniana appartenente alla Società missionaria di San Giuseppe di Mill Hill, è stato ucciso a Kembong. Il 20 luglio era stato ucciso don Alexandre Sob Nougi, 42 anni, parroco della parrocchia del Sacro Cuore a Bomaka, nella diocesi di Buea (vedi Fides 23/7/2018). Il 4 ottobre un seminarista, Gérard Anjiangwe, era stato ucciso in circostanze simili a quelle di p. Cosmas, mentre di trovava di fronte alla chiesa parrocchiale di Santa Teresa di Bamessing, un villaggio nei pressi di Ndop nel dipartimento di Ngo-Ketunjia, nel nord-ovest del Camerun. (L.M.) (Agenzia Fides 21/12/2018)


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