ASIA/THAILANDIA - Un missionario: “A Natale il ‘profilo basso’ di Gesù, oltre il potere dei numeri”

martedì, 18 dicembre 2018

AdB

Lamphun (Agenzia Fides) – “Nel 2003 un ministro della Thailandia ha comprato un’auto da 100 mila euro. In realtà l’auto ne valeva 10mila ma aveva la targa ‘NG 9999’. Chiunque da queste parti sborserebbe cifre stratosferiche per un numero di telefono o un biglietto della lotteria con tanti 9. Qui si scelgono le date di matrimonio o di eventi festivi che cadano il giorno 9, meglio se in agosto (nono mese)”. Il racconto di don Attilio de Battisti, missionario fidei donum a Lamphun, nella diocesi di Chiang Mai, giunge all’Agenzia Fides in occasione dell’imminente celebrazione del Natale.
Soffermandosi sul fenomeno, don Attilio spiega che in Thailandia “molti riti buddisti, sfilate o cerimonie civili iniziano alle 9,09. Il parasole a 9 livelli sopra i templi indica un tempio di rango regale. Le banconote il cui numero di serie ha tanti 9 vale dieci, venti volte il suo valore. Il 9 è il numero più presente nei tatuaggi. Cover, vestiti, oggetti di uso quotidiano riprendono il tanto amato numero. Anche i prezzi di tante cose sono 99 o 999 Bath, e questo non perché sembri meno costoso ma perché il 9 è ritenuto un numero fortunato. La pronuncia thai del 9 (gao) suona come la parola ‘progresso’. Spesso le varie lotterie nazionali o locali mettono come primi premi targhe ‘fortunate’. Quanto ai numeri, i thailandesi sono attentissimi. Non solo il 9 ma anche altre combinazioni. Eppure non è che in giro per il mondo la gente sia meno superstiziosa: in Cina spesso si sostituisce il 4 con 3A, mentre l’8 significa ‘prosperità’ tanto che i Giochi Olimpici di Pechino, hanno avuto inizio l’8/8/2008 alle ore 08:08:08”
“I numeri sono diventati fondamentali anche per classificare le persone: quanti ‘followers’ hai sui social? Quante visualizzazioni ha il tuo video? Quanti ‘like’ hai ricevuto? Quanti contatti hai? Tutto viene contato e la validità o bontà di una cosa si misura dai numeri” aggiunge il missionario.
“Anche nella religione – rileva don de Battisti – si pesano le proposte o le iniziative a partire dalle cifre. Siamo tanti o siamo pochi? Abbiamo tanto seguito oppure no? Si solennizzano sempre più anniversari: 60 anni dal Concilio, 50 anni dalla fondazione, 100 anni dalla pubblicazione del documento. In Thailandia da tre anni la Chiesa prepara il 350º della costituzione della ‘Missione del Siam’, prima ufficializzazione del cristianesimo locale (1669-2019). Per la nostra diocesi di Chiang Mai, il 2019 sarà il 60º dell’erezione a diocesi”.
“Il Natale, al contrario, ricorda il profilo basso che Gesù sceglie. Pochi ‘followers’, pochi intimi, poca visibilità, poca gratificazione numerica, poca importanza ai calcoli. Un vero fallimento se pensiamo ai numeri ma un potentissimo messaggio di metodo. Gesù ridimensiona l’influenza dei numeri nelle nostre scelte e al tempo stesso ci allena all’umiltà e alla discrezione. A Lamphun, e in tante altre missioni, non si farà ‘audience’ ma l’Emmanuele che celebriamo anche qui è il Necessario al vero progresso di ogni persona, di ogni popolo e di ogni cultura”, conclude don Attilio. (AdB/AP) (18/12/2018 Agenzia Fides)


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