ASIA/PAKISTAN - Leader religiosi islamici: “Difendiamo il Profeta, ma Asia Bibi è innocente”

martedì, 6 novembre 2018 diritti umani   minoranze religiose   libertà religiosa   blasfemia   cristianesimo   islam   asia bibi  

Lahore (Agenzia Fides) - "Nessuno può tollerare una bestemmia contro il Profeta Maometto e siamo pronti a sacrificare le nostre vite per lui. Ma come potrebbe mai la Corte punire un imputato quando vi sono solide prove sulla sua innocenza ? La decisione della Corte Suprema del Pakistan di assolvere Asia Bibi è notevole e dà un messaggio a tutto il mondo: la giustizia esiste in Pakistan, per tutti i cittadini, indipendentemente dalla religione, cultura o etnia": lo dichiara all'Agenzia Fides il Mufti Akeel Pirzada, Presidente del "Consiglio degli Ulema per la Pace" in Pakistan, impegnato per costruire l'armonia interreligiosa nel paese, intervenendo nel dibattito in corso all'indomani del verdetto della Corte Suprema che il 31 ottobre ha deciso di assolvere Asia Bibi, la donna cristiana ingiustamente condannata a morte per presunta blasfemia nel 2010.
Concorda il maulana Tariq Jameel, noto studioso e predicatore televisivo, affermando: "Ho letto la sentenza e credo che Asia Bibi sia innocente. Non vi è alcuna ragione sensata per scendere in strada e protestare. Se fosse colpevole, anche io sarei sceso in strada, ma non lo è" . Accanto a lui altri ulema come Allama Muhammad Ahsan Siddiqui, fondatore e leader della "Interfaith Commission for Peace and Harmony" a Karachi hanno diffuso simili pronunciamenti.
Nel contempo l'avvocato di Asia Bibi, il musulmano Saiful Malook, volato in Olanda per motivi di sicurezza, soffermandosi su quanto può accadere a livello legale, ha dichiarato: "Una istanza di revisione della sentenza della Corte Suprema, nel caso di Asia Bibi, non avrà alcun impatto sul giudizio pronunciato la settimana scorsa. Non vi è un riesame del caso o la presentazione di nuove prove. L'accusa dovrebbe mostrare cosa nella sentenza non è corretto. Nelle istanze di revisione, statisticamente vi è solo il 5% di probabilità che il verdetto sia cambiato. E nel caso di Bibi credo che le probabilità sono pari a zero: quel giudizio è pienamente in linea con la legge e la Costituzione del paese”.
Malook ha spiegato che occorre del tempo per rilasciare un individuo in carcere, dopo l'assoluzione della Corte Suprema: "Il verdetto deve essere inviato per posta all'Alta Corte di Lahore, che deve a sua volta inviarlo al giudice di Nankana, nel tribunale di primo grado che ha emesso la condanna a morte”. Sull'accordo intercorso tra il governo e i gruppi estremisti, ha notato: "Il governo non è obbligato a soddisfare i le richieste dei gruppi radicali. L'accordo serve a salvare la faccia dei leder islamici”. Malook si è detto fiducioso sul fatto che ben presto Asia Bibi e la sua famiglia saranno sani e salvi fuori dal Pakistan. (AG-PA) (Agenzia Fides 6/11/2018)


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