AFRICA/CENTRAFRICA - “Il primo 'cliente' dei nostri mattoni è stato Papa Francesco” racconta un missionario a Bangui

martedì, 9 ottobre 2018

Bangui (Agenzia Fides)- “Si tratta di un piccolo sogno che coltivavamo da anni e che, grazie ad alcune fortunate coincidenze, e all’aiuto di diverse persone, siamo finalmente riusciti a realizzare. Se c’è un Paese da costruire – ci siamo chiesti – perché non provare a produrre mattoni? Mattoni veri, mattoni nuovi, mattoni forti, più forti della guerra” scrive all’Agenzia Fides p. Federico Trinchero, missionario carmelitano a Bangui, presentando il piccolo cantiere per la fabbricazione di mattoni avviato presso il suo Carmelo.
P. Federico spiega il senso dell’iniziativa avviata dai Carmelitano. “Che il Centrafrica, dopo ormai cinque anni di guerra e molti di più di malgoverno, sia un Paese da ricostruire – o, più onestamente, da costruire per la prima volta – lo dicono tutti. Sul come questa ricostruzione debba iniziare, e da dove sia meglio partire, le opinioni si sprecano. C’è poi chi si ostina a continuare la guerra, distruggendo quel poco che si era costruito in quasi sessant’anni di indipendenza. Per fortuna c’è anche chi si ostina a credere che il Paese non sia condannato alla guerra e che sia possibile, discretamente e con determinazione, costruire piccoli cantieri di pace e di speranza”.
“L’acquisto dei macchinari – e l’avvio della produzione – è stato possibile grazie al contributo dell’associazione francese “Un P.A.S. avec les Frères Jaccard” (fondata da due fratelli sacerdoti, uno dei quali scomparso recentemente, ex-missionari tra i lebbrosi del Camerun) e ad un finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana, grazie ai fondi donati tramite l’8xmille alla Chiesa Cattolica” racconta p. Federico.
“I mattoni sono destinati alle costruzioni delle nostre missioni, ma anche alla vendita” spiega il missionario, che rivela: “Forse non ci crederete, ma il nostro primo cliente è stato addirittura Papa Francesco. Da alcuni mesi – in seguito ad un esplicito desiderio del Papa, dopo la sua visita in Centrafrica nel 2015– è in corso a Bangui la costruzione di un centro per i malnutriti. I lavori sono seguiti dalla Nunziatura Apostolica e un piccolo edificio è stato realizzato proprio con i mattoni prodotti al Carmel. Come primo cliente, quindi, non c’è male!”
P. Federico sottolinea che “quest’attività ha per noi un doppio valore simbolico. In primis un piccolo ma concreto contributo nell’opera di ricostruzione del Paese, attraverso la creazione di luoghi di formazione come appunto vorrebbero essere il cantiere della produzione dei mattoni e la scuola agricola. Inoltre, la maggior parte degli operai che hanno partecipato alla formazione – e ora producono mattoni o lavorano sul cantiere – sono ex-profughi del Carmel”.
“C’è poi un secondo valore simbolico. Quando i primi missionari francesi arrivarono in Centrafrica, a fine ‘800, una delle prime attività installate nelle missioni erano delle fornaci per la cottura dei mattoni con i quali costruirono chiese, case, scuole, dispensari e cattedrali. Dopo più di un secolo la nostra comunità riprende discretamente quest’attività, collegandoci simbolicamente a questi antichi missionari” conclude p. Federico. (L.M.) (Agenzia Fides 9/10/2018)


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