AMERICA/NICARAGUA - Il portavoce dei Vescovi: "Urge riportare la democrazia nel paese"

lunedì, 8 ottobre 2018 diritti umani   democrazia   violenza   giovani   aree di crisi  

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Il portavoce dei Vescovi: "Urge riportare la democrazia nel paese"

Esteli (Agenzia Fides) – E’ positiva la creazione della rete Unità Nazionale Blu e Bianca (UNAB), organismo che raggruppa varie sigle e associazioni, che opererà con l’auspicio che “possa raggiungere i suoi obiettivi di riportare la democrazia in Nicaragua”, passo necessario e importante per il futuro del paese: lo dice il Vescovo della diocesi di Esteli (Nicaragua), Segretario generale e portavoce della Conferenza Episcopale del Nicaragua, Mons. Abelardo Mata Guevara che, in una nota giunta a Fides dichiara: "Tutti gli sforzi fatti per rafforzare la volontà civica di cercare una soluzione ai nostri problemi sociopolitici sono sempre ben accetti. Speriamo che questa Unità Nazionale, appena creata, raggiunga i suoi obiettivi".
Il Vescovo ha stigmatizzato “il livello di violenza che questo governo ha raggiunto”, auspicando un futuro democratico per il Nicaragua. Nel paese il dialogo è stato sospeso dalla metà di giugno. L’Episcopato cattolico ha insistito affinché l'esecutivo continui i colloqui con l'Alleanza Civica per la giustizia e la democrazia, ma il presidente Ortega non ha risposto alle lettere inviategli .
Nonostante le aggressioni alla Chiesa cattolica, la Conferenza dei Vescovi ha insistito sul dialogo. "Insistiamo sulla necessità di trovare un modo pacifico ed efficace per uscire dalla crisi sociale che stiamo vivendo, a patto che ci sia un sincero amore per la ricerca della verità e della giustizia, e senza distorcere la realtà", ha detto Mons. Mata.
All'inizio della crisi, nell’aprile scorso, Ortega è stato costretto a chiedere il dialogo e ha invitato i Vescovi ad essere mediatori e testimoni (vedi Fides 28/04/2018 e 15/05/2018). Tuttavia, secondo gli osservatori, l'interesse del regime era solo quello di fare abbassare la guardia per far calmare le acqua. Tanto che, nei mesi successivi, la polizia e i paramilitari sono intervenuti nuovamente in modo violento contro la popolazione che continuava a manifestare.
In seguito il governo ha intrapreso una campagna diffamatoria contro Vescovi e sacerdoti cattolici (Vedi Fides 23/05/2018 e 27/07/2018), molti di loro sono stati insultati e attaccati fisicamente dai gruppi favorevoli a Ortega, che hanno anche assalito le parrocchie. Il regime ha cercato perfino di promuovere feste legate ai santi o alla fede nei comuni, laddove la Chiesa ha deciso di sospenderli come segno di protesta contro la repressione (vedi Fides 22/09/2018).
Mons. Mata ha detto infine che la Chiesa, rappresentata dalla Conferenza episcopale, è sempre a favore del dialogo come mezzo per superare la crisi che, da aprile, è costata la vita a un numero di persone tra 322 e 512. La popolazione continua ad organizzare marce e manifestazioni contro il governo e la novità di questi giorni è che anche all’estero, gruppi di nicaraguensi hanno iniziato a manifestare per richiamare la solidarietà internazionale sulla mancata democratizzazione nel paese.
(CE) (Agenzia Fides, 08/10/2018)


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