AFRICA/SUD SUDAN - "È un miracolo la firma della pace in coincidenza con il nostro incontro con Papa Francesco”, dice Mons. Hiiboro Kussala

giovedì, 20 settembre 2018 pace   papa francesco  

Juba (Agenzia Fides) - “La visita Ad Limina a Papa Francesco ha generato il miracolo della firma dell’accordo di pace in Sud Sudan” scrive Sua Ecc. Mons. Barani Eduardo Hiiboro Kussala, Vescovo di Tombura-Yambio e Presidente della Sudan and South Catholic Bishops’ Conference, in un messaggio pubblicato al ritorno dalla visita.
“Mentre eravamo ancora a Roma, riuniti con il Santo Padre, il 12 settembre i leader politici sud sudanesi hanno firmato il documento finale degli accordi per la pace. È qualcosa che si può quasi definire un miracolo in senso spirituale” afferma Mons. Hiiboro Kussala. “Il Santo Padre, dal giorno in cui è scoppiata una delle più lunghe e insensate guerre, non ha mai smesso di pregare, di lanciare appelli e di lavorare per porre fine al conflitto nel Sud Sudan. Se l’accordo di pace è stato firmato mentre eravamo sotto il suo amore paterno, possiamo ben dire che questo è un miracolo!”.
L’entusiasmo di Mons. Hiiboro Kussala è tanto più comprensibile dato che in una recente intervista all’Agenzia Fides (vedi Fides 6/9/2018), aveva espresso riserve sulle difficoltà di raggiungere un’intesa definitiva per mettere fine alla sanguinosa guerra civile esplosa nel dicembre 2013.
L’accordo è stato firmato il 12 settembre nella capitale etiopica Addis Abeba dal Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, e dal leader ribelle, l’ex Vice Presidente Riek Machar. L’intesa prevede, tra l’altro, che Machar assuma nuovamente la carica di Vice Presidente.
Nel suo messaggio Mons. Kussala esprime riconoscimento alle parti sud sudanesi e ai leader regionali riuniti nell’IGAD (Intergovernmental Authority on Development), in particolare quelli di Sudan, Uganda, Kenya ed Etiopia, che hanno mediato per raggiungere l’accordo. Il Vescovo non nasconde però le difficoltà che sono ancora da superare come “una certa mancanza di trasparenza e l’esclusione di altre parti interessate dal processo”. “Chiediamo a tutte le parti di astenersi dall’uso di un linguaggio incendiario e intimidatorio. Le parti in conflitto dovrebbero dimostrare con le loro azioni e con le parole che si impegnano per la pace”.
Mons. Hiiboro Kussala conclude lanciando un appello ai “popoli del Sudan e del Sud Sudan per tessere una rete per costruire un futuro migliore per entrambe le nazioni”. (L.M.) (Agenzia Fides 20/9/2018)


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