Lahore (Agenzia Fides) - "Il nuovo governo in Pakistan mira a creare uno stato sociale secondo la visione di Quaid-e-Azam Muhammad Ali Jinnah (il fondatore del Pakistan), in cui lo stato è responsabile per l'istruzione, la salute e l'occupazione dei suoi cittadini. Il governo è chiamato a promuovere la libertà di pensiero, l'abolizione della corruzione e a contenere la discriminazione religiosa in Pakistan": è l'auspicio espresso dalla Commissione nazionale "Giustizia e pace" (NCJP) dei Vescovi del Pakistan, in un messaggio inviato a Fides, in cui si commenta l'attuale situazione politica della nazione.
Le elezioni generali si sono tenute in Pakistan il 25 luglio 2018. Il Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) è diventato il maggiore partito politico, ottenendo la maggioranza dei seggi nell'Assemblea nazionale: 138 seggi su 272. A livello provinciale, PTI è divenuto il maggiore partito nel Punjab (conquistando 179 seggi nell'Assemblea provinciale), si è confermato come primo partito nella provincia di Kyber Pakthun Khawa (vincendo 84 seggi), ed è risultato il secondo partito nella provincia del Sindh (con 30 seggi nel Parlamento provinciale), mentre ha ottenuto i suoi primi 7 seggi nell'Assemblea della provincia del Baluchistan.
Attraverso la Commissione Giustizia e Pace, i Vescovi del Pakistan esprimono l'auspicio che "tutti e tre i pilastri della nazione, ovvero il potere esecutivo, legislativo e giudiziario, lavorino insieme per costruire una nazione prospera e pacifica".
L'Arcivescovo Joseph Arshad, alla guida della diocesi di Islamabd-Rawalpindi e Presidente della Commissione , nota che "la Chiesa cattolica sostiene questa transizione democratica e collaborerà con il nuovo governo in ogni modo possibile per il progresso e la pace in Pakistan". E sottolinea poi che "il governo dovrebbe anche dare priorità alle questioni che riguardano le minoranze religiose, in modo che queste siano ben integrate nella società e si sentano orgogliose di essere responsabilmente parte integrante della nazione". Secondo Arshad, è auspicabile l'istituzione del Ministero per gli affari delle minoranze, sia a livello provinciale che federale, dando nel contempo una debita rappresentanza alle minoranze in tutti i ministeri. "Il governo dovrebbe istituire la Commissione nazionale per i diritti delle minoranze religiose, e persone appartenenti alle comunità religiose minoritarie dovrebbero avere un ruolo nel governo: proteggere le minoranze è una delle principali responsabilità dell'esecutivo. Il Pakistan appartiene alle minoranze quanto alla maggioranza", aggiunge.
A nome dei Vescovi cattolici, mons. Arshad esorta, in conclusione, "a lavorare insieme per sollevare le comunità e le persone deboli ed emarginate della società e per guidare la gioventù e la nazione verso una coesistenza pacifica, operando sinceramente per il bene comune di tutti i cittadini del Pakistan". (PA) (Agenzia Fides 6/9/2018)