ASIA/ISRAELE - Presentato al governo il progetto di una città riservata ai “cristiani aramei”

lunedì, 3 settembre 2018 medio oriente   minoranze religiose   luoghi santi  

Aramaean Dem.Org.

Nazareth (Agenzia Fides) – Il progetto di costruire una nuova città riservata ai “cristiani aramei”, motivato anche con l'intenzione di custodire il linguaggio e la loro cultura aramaica, è stato sottoposto all'attenzione del governo d'Israele e al Premier israeliano Benjamin Netanyahu. A rivelarlo su un website statunitense è stato Shadi Khalloul (nella foto), Presidente della Associazione cristiani aramaici d'Israele e membro di Philos Project, organizzazione di politici, giornalisti e intellettuali cristiani con sede a New York, impegnata a “guidare il cambiamento in Medio Oriente”). I “cristiani aramei” vengono definiti da Shadi Khalloul nel suo intervento sul
(The Daily Wire come “nativi di Israele e discendenti dei primi credenti in Cristo” in quella terra.
L'aramaico non è una lingua morta, come si ripete nei corsi universitari in Occidente, Università del Durante gli studi universitari nel Nevada, sentendo dire che quella aramaica era una “lingua morta”, Khalloul avrebbe intuito che la sua “missione” era quella di preservare la cultura e la lingua aramaica, anche allo scopo di “facilitare” la convivenza tra tra i cristiani e il popolo ebraico. Il progetto di una città per i cristiani aramei in Isaele viene presentato da Shadi Khalloul come “qualcosa che può rafforzare Israele come Stato ebraico, mostrando al mondo che noi israeliani stiamo costruendo e preservando” la comunità aramea “come l'unico Paese per i cristiani perseguitati in Medio Oriente”.
“Come minoranza” ha spiegato Shadi Khalloul “vogliamo vivere come cristiani aramei indigeni e essere in grado di avere un'unica città aramaica dove preservare la nostra fede cristiana, il linguaggio aramaico, l'identità etnica, la nostra eredità e manifestare meglio le nostre radici comuni con gli ebrei”.
Già da tempo, il Presidente dell'Associazione cristiani aramaici di Israele ha presentato al governo israeliano il progetto di costruire nel nord di Israele la “città degli aramei”, che dovrebbe chiamarsi Aram Hiram, con un nome che unisce l'appellativo Aram – con cui venivano indicati i regni aramaici nella Bibbia – e il riferimento al Re Hiram, che fornì a Re Salomone il legno dei cedri del Libano utilizzato nella costruzione del Tempio di Gerusalemme. Secondo quanto riferito dallo stesso Shadi Khalloul, la richiesta e il progetto di costruzione della città sarebbe nelle mani del Premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Nel settembre 2014, come riferito dall'Agenzia Fides (vedi Fides 22//2014) il Ministero degli Interni israeliano ha firmato un provvedimento per riconoscere l'identità “aramea” come identità nazionale distinta, da aggiungere nel registro delle nazionalità presenti nel Paese. Tale disposizione fu presa con l'intento dichiarato di permettere a 200 famiglie cristiane di identificarsi come appartenenti all'antica nazionalità, e così registrarsi come “aramei” piuttosto che come arabi nei documenti di identità. Il provvedimento del governo israeliano fu definito dai vescovi cattolici di Terra Santa come “un tentativo di separare i cristiani palestinesi dagli altri palestinesi” realizzato a partire da motivazioni ideologiche e pretestuose. (GV) (Agenzia Fides 3/9/2018)


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