AMERICA/BRASILE - La Chiesa per i rifugiati venezuelani: nuovo gruppo accolto da Caritas Manaus

venerdì, 31 agosto 2018 emigrazione   chiese locali   situazione sociale  

Manaus (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica in Brasile sta svolgendo un ruolo di primo piano nell'accoglienza degli immigrati e rifugiati venezuelani. Dal confine di Pacaraima, dove la parrocchia locale distribuisce 1.600 colazioni al giorno (vedi Fides 19/7/2018), i venezuelani trovano nella Chiesa un atteggiamento di accoglienza e condivisione che purtroppo non si riscontra in buona parte della società brasiliana, sottolineano le fonti di Fides.
In questa prospettiva, Caritas Manaus ha accolto martedì 28 agosto un nuovo gruppo di 63 immigrati nell'ambito di un progetto in collaborazione con l'UNHCR e con il supporto logistico dell'esercito brasiliano. E’ il secondo gruppo che arriva al centro di accoglienza “Santa Catalina de Siena” nella capitale dell'Amazzonia, dove rimarrà per un mese e dove si prevede che almeno altri tre gruppi arrivino entro la fine dell'anno.
Secondo le informazioni inviate all’Agenzia Fides, i rifugiati arrivano dalla città di Boa Vista, capitale dello stato di Roraima, al confine con il Venezuela, dove hanno vissuto nei centri per immigrati, i cui posti disponibili sono di gran lunga inferiori alle richieste. Sono soprattutto giovani, insieme ai bambini piccoli, i cui volti rispecchiano la sofferenza affrontata negli ultimi tempi, ma in cui si intravede anche la speranza che questo sia l'inizio di una vita migliore.
L'Arcidiocesi di Manaus, attraverso la Caritas, le parrocchie e le zone missionarie, "sta accogliendo i nostri fratelli immigrati e rifugiati del Venezuela" sottolinea a Fides padre Orlando Gonçalves Barbosa, Vicepresidente della Caritas. Il lavoro della Caritas mira a far sì che, a poco a poco, queste persone possano introdursi nella società brasiliana e acquisiscano autonomia.
Il parroco dell'area missionaria di Santa Catalina de Siena, il francescano Alex de Assunção, spiega a Fides che "accogliere gli immigrati venezuelani significa per la Chiesa di Manaus realizzare ciò che Gesù ci chiede, mettere in pratica il Vangelo, riconoscerlo nel fratello, nell'altro". Non possiamo dimenticare che "anche Gesù era uno straniero, visse la stessa situazione in cui vivono i nostri fratelli" dice a Fides, insistendo sul fatto che "l'accoglienza è mettere in pratica non solo ciò che Gesù ci ha chiesto, ma anche ciò che la Chiesa e Papa Francesco ci chiedono, è dare vita e spirito al Vangelo". Come parroco dell'area missionaria, "è una grazia accogliere e poter essere un segno di Cristo nella Chiesa di Manaus".
La direttrice della casa di accoglienza, Dina Luz Carmona, è un esempio di qualcuno che è arrivato come immigrato dalla Colombia insieme alla sua famiglia, quando aveva 17 anni, ed è riuscito a dare un indirizzo alla sua vita: oggi è un’avvocato. Spiega a Fides che nella casa gli immigrati, oltre ad un letto e ai pasti, seguiranno corsi di formazione professionale, di lingua portoghese, conversazioni sulla cultura locale, laboratori artigianali e di preparazione del cibo locale. (LMM) (Agenzia Fides 31/08/2018)


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