AFRICA/KENYA - “Non riusciamo a riconoscere il volto di Dio nei fratelli”: il Vescovo Kihara condanna la corruzione

sabato, 7 luglio 2018

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Nairobi (Agenzia Fides) – Analfabetismo, malattie e povertà sono tre mali che assediano il Kenya. Ma a causa del fenomeno della corruzione, ben poco si è fatto per migliorare la situazione e combattere questi mali: lo afferma Mons. Peter Kihara, Vescovo di Marsabit, chiedendo alla popolazione di prendere coscienza dei bisogni degli altri e di promuovere un’equa condivisione delle risorse del paese. In una recente omelia, il Vescovo Kihara ha ricordato che, al momento dell’indipendenza del Kenya, il primo Presidente allora eletto aveva dichiarato che il paese doveva lottare contro tre nemici principali: analfabetismo, malattie e povertà. “Dal 1963 ad oggi purtroppo non è cambiato niente, sembra anzi che la situazione sia peggiorata. E’ davvero molto triste quello che sentiamo continuamente dai mass media. Non si parla altro che di corruzione, in ogni settore della società” ha detto il Vescovo, aggiungendo che tante persone soffrono a causa dell’egoismo di alcuni individui.
“La ricchezza e le risorse di questo paese sono destinate a tutti i keniani, non solo a poche persone che pensano di meritare il meglio rispetto al resto dei cittadini” rileva nella nota inviata a Fides, condannando “coloro che stanno distruggendo le risorse pubbliche per il proprio tornaconto personale”. Nella nota Kihara ricorda la sperequazione tra i pochi ricchi e i tanti keniani che vivono senza neanche poter soddisfare le proprie necessità di base. “È inutile accumulare ricchezza a spese del prossimo se ciò che si accumula non porta un sorriso agli altri meno privilegiati. Significa che noi cittadini di questo grande paese non riusciamo a riconoscere il volto di Dio nei nostri fratelli. La povertà continua a crescere, le malattie comuni uccidono ancora il nostro popolo, dov’è la nostra umanità?” si chiede il Vescovo.
Anche il Presidente Uhuru Kenyatta ha recentemente annunciato che nel paese verrà condotto un sondaggio sullo stile di vita di tutti i dipendenti pubblici, incluso se stesso. A tutti i dipendenti pubblici verrà chiesto di giustificare la provenienza dei loro redditi e tutti coloro che risulteranno irregolari saranno interrogati. “Ogni cittadino dovrà essere in grado di spiegare come ha guadagnato i soldi per acquisti come macchina, casa e la terra”, ha detto il presidente ai media. (AP) (7/7/2018 Agenzia Fides)


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