AFRICA/SUD SUDAN - L’apertura della Sede diplomatica vaticana “riscalda i cuori della vittime della guerra”

giovedì, 7 giugno 2018 vescovi   diplomazia   minoranze religiose   relazioni diplomatiche   guerre  

Juba (Agenzia Fides) – “A nome della Chiesa cattolica in Sudan e Sud Sudan, nonché di tutto il popolo del Sud Sudan, esprimo la più sincera gratitudine al Santo Padre. Il passo compiuto dal nostro Papa Francesco riscalda i cuori delle vittime della guerra, calpestati in queste nazioni, e simboleggia il legame amichevole tra Sud Sudan e Santa Sede”: lo ha detto all’Agenzia Fides il Vescovo della diocesi di Tombura-Yambio, Mons. Barani Eduardo Hiiboro Kussala, accogliendo la decisione di provvedere alla presenza di un diplomatico della Santa Sede a Juba. A tal fine, Papa Francesco ha dato il suo consenso alla nomina di mons. Marco Kedima, della diocesi di Kakamega in Kenya, come Consigliere della Nunziatura Apostolica in Sud Sudan.
“L’apertura della sede permanente dimostra senza dubbio quanto il Santo Padre abbia il Sud Sudan stretto al suo cuore” continua mons. Kussala, che è anche Presidente della Conferenza episcopale del Sudan. “Quando il Sud Sudan ha ottenuto la sua indipendenza nel 2011, la Santa Sede ha mandato Sua Ecc. Charles Balvo, del Kenya, come Nunzio apostolico al servizio del nostro Paese. Nella nostra nazione - rileva il Vescovo – c’è grande attenzione verso i cattolici. Il governo del Sud Sudan si è sempre impegnato a salvaguardare il benessere di ogni comunità religiosa del paese, compresi i fedeli cattolici. Spero che questa mossa e le relazioni eccellenti esistenti tra entrambe le parti continuino a crescere”.
“Papa Francesco continua a fare per noi grandi cose, e noi gli siamo davvero grati oltre ad essere suoi grandi estimatori: ci insegna a varcare i nostri confini nell'amore raggiungendo tutta l'umanità. E’ riuscito a conquistare i cuori tra religiosi e persino non credenti. Dal primo giorno del suo Pontificato, non ha mai smesso di pregare per noi, si è impegnato in forma concreta istituendo borse di studio, ha programmato una visita pastorale e ora ha aperto il Consolato” si evince nella nota inviata a Fides.
“Il Santo Padre esprime la sua preoccupazione per il benessere delle persone sofferenti in Sudan e nel Sud Sudan, continua ad illuminarci e rafforzare il nostro desiderio disperato di porre fine a questo conflitto e l’urgente bisogno di una pace duratura. La sua presenza fa rinascere la speranza che ancora conserviamo nei nostri cuori e incoraggia la ricerca di un sud Sudan e Sudan pacifico e stabile. Ci impegneremo a pregare Dio per rendere possibile una visita del Papa, mentre continuiamo a pregare per lui”, conclude mons. Kussala.
(AP) (7/6/2018 Agenzia Fides)


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