AFRICA/BURUNDI - Dopo oltre 300mila morti si spera finalmente nella pace nel tormentato Burundi

lunedì, 16 maggio 2005

Bujumbura (Agenzia Fides)- “La speranza di tutti è che questa sia veramente una svolta nella storia del Burundi e che finalmente si aprano le porte della pace” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Bujumbura, capitale del Burundi, dopo l’annuncio di un accordo tra il Presidente del Burundi, Domitien Ndayizeye, e Agathon Rwasa, leader delle Forze Nazionali di Liberazione (FNL), l’ultimo gruppo armato ancora attivo nel paese.
L’accordo raggiunto a Dar es Salaam, capitale della Tanzania, prevede il cessate il fuoco immediato e la creazione di una commissione congiunta per mettere a punto entro un mese un accordo di pace permanente.
“L’FNL si sono impegnate a garantire il regolare svolgimento del processo elettorale che inizierà a giugno con le elezioni locali e si concluderà ad agosto con quelle presidenziali” dicono le fonti di Fides. “Se questo impegno sarà rispettato si aprirà sicuramente una fase nuova nella storia del paese. Con le elezioni finirà il periodo di transizione e il Burundi ritroverà finalmente la pace”.
“L’FNL si trasformerà in un partito politico, ma al momento non sembra che potrà partecipare alle prossime elezioni” dicono le fonti di Fides. “Il gruppo dovrà comunque precisare la propria linea politica al di là della generica rivendicazione di volere punire gli autori dei massacri iniziati nel 1993, al momento dello scoppio della guerra civile”.
“La decisione di raggiungere un accordo con il governo, deriva anche dal fatto che la dirigenza del FNL si è resa conto che il gruppo è ormai sempre più isolato. L’FNL conta circa 3mila uomini e controlla le colline intorno alla capitale Bujumbura, ma non è capace di essere una forza in grado di attrarre consensi tra la popolazione. Di qui probabilmente la decisione di trasformarsi in forza politica” affermano le fonti.
“La popolazione ha accolto la notizia dell’accordo con gioia ma anche con una certa prudenza: si attendono segni concreti sul campo” concludono le fonti.
Dal 1993, il Burundi è sconvolto da una guerra civile che vede contrapposti l’esercito governativo, formato in gran parte da tutsi, e diversi movimenti di guerriglia hutu. Il conflitto finora ha provocato almeno 300mila morti. Nel 2000 è stato raggiunto un primo accordo politico ad Arusha (Tanzania) per formare un governo di transizione al quale partecipano la maggior parte dei partiti politici burundesi, ma non la guerriglia. Solo con gli accordi di Dar es Salaam del 2003, firmati tra governo e le Forze per la Difesa della Democrazia (FDD, il principale movimento ribelle) hanno aperto una reale prospettiva di pace. Ora è la volta delle FNL che controllano le colline intorno a Bujumbura, dalle quali a intervalli irregolari attaccano a colpi di mortaio le abitazioni civili. (L.M.) (Agenzia Fides 16/5/2005 righe 37 parole 458)


Condividi: