AFRICA/MOZAMBICO - Morto Afonso Dhlakama, leader della RENAMO, il principale partito dell’opposizione

venerdì, 4 maggio 2018 politica  

Maputo (Agenzia Fides) - “Un fulmine a ciel sereno”. Così Chiara Turrini, responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Mozambico, definisce la morte di Afonso Dhlakama, il leader 65enne della RENAMO (Resistenza Nazionale Mozambicana), il principale partito d’opposizione del Mozambico. Dhlakama è morto, ieri 3 maggio, a seguito di un attacco cardiaco, nella sua roccaforte di Gorongosa.
“Si sapeva che Dhlakama aveva problemi di salute ma la sua morte è comunque un fulmine a ciel sereno, anche perché erano in corso i colloqui tra lui e il Presidente Filipe Nyusi, che stavano procedendo bene” dice Turrini.
Per trentanove anni, Afonso Dhlakama è stato a capo della RENAMO, movimento di guerriglia in lotta contro il FRELIMO (Fronte di Liberazione Mozambicano), partito al governo dall’indipendenza, fino alla fine della guerra civile nel 1992, quando grazie agli accordi di pace di Roma, negoziati con la mediazione anche della Comunità di Sant’Egidio, la RENAMO divenne un partito di opposizione.
La RENAMO tuttavia, riprese le armi nel 2013, in alcune aree del Paese, per protestare per il fatto che il FRELIMO è al potere dall'indipendenza nel 1975.
Alla fine del 2016, Afonso Dhlakama, che viveva sulle montagne di Gorongosa (nella zona centrale) dal 2013, ha proclamato un cessate il fuoco per far avanzare i negoziati con il governo. Questa tregua è stata ampiamente rispettata, ma non è stato ancora firmato un accordo formale tra le due parti.
Il Presidente Nyusi ha auspicato che la scomparsa di Dhlakama non blocchi il negoziato ma al contrario lo acceleri anche in vista delle elezioni generali nell’ottobre 2019.
La RENAMO dovrà però trovare un nuovo leader. “Dhlakama in effetti non aveva designato un proprio delfino; a parte il segretario generale del partito non esiste una linea di successione chiara” dice Turrini.
La RENAMO è composta da un’ala politica e una militare, formata da alcune centinaia di uomini. Alcuni osservatori hanno espresso il timore che la morte di Dhlakama possa provocare la perdita del controllo di questi uomini. (L.M.) (Agenzia Fides 4/5/2018)


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