ASIA/MALAYSIA - La Chiesa in preghiera per le elezioni generali: "Un voto responsabile"

giovedì, 3 maggio 2018 politica   elezioni   diritti umani   minoranze religiose  

Kuala Lumpur (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica in Malesia ha invitato tutti i fedeli ad esprimere "un voto responsabile" alle imminenti elezioni generali e ad accompagnare il processo politico con la preghiera per la pace e per il bene comune. Il prossimo 9 maggio i cittadini di tutto il paese saranno chiamati ad esprimere il proprio voto per scegliere i rappresentanti nel nuovo Parlamento federale, composto da 222 seggi. La coalizione finora al governo, il "Barisan Nasional" (BN), guidata dal Primo ministro Najib Razak, si contenderà il voto con l'alleanza di opposizione "Pakatan Harapan" e con il Parti Islam Se-Malaysia (PAS). Najib Razak sta affrontando accuse di corruzione legate alla vicenda della gestione finanziaria di un fondo sovrano malaysiano, ma la sua coalizione è comunque in vantaggio nei sondaggi.
In tale cornice la Conferenza episcopale della Malaysia ha diffuso una lettera pastorale, sul "voto responsabile" e ha lanciato "24 ore di preghiera per le elezioni", come riferisce all’Agenzia Fides p. Joshua Liew, prete della diocesi di Kota Kinabalu. Centinaia di persone in gruppi, comunità e associazioni ecclesiali si sono alternate per pregare e vegliare nelle chiese di diverse diocesi. Dal 30 aprile all'8 maggio diverse parrocchie hanno promosso una novena in tre lingue (indiano, mandarino, malay ) che rispecchia la composizione della popolazione malaysiana, divisa tra cittadini di etnia malese, indiana e cinese.
"Come cittadini responsabili, tutti nutrono un profondo desiderio di cambiare il mondo, di trasmettere valori, di lasciare questa terra in qualche modo migliore di prima" spiega all'Agenzia Fides Elizabeth Angang, una cattolica di Kuala Lumpur, commentando il testo dei Vescovi.
"I cattolici sono chiamati a esercitare la propria responsabilità civica, e questo significa mettere il bene della società e dei nostri concittadini al di sopra dei desideri e bisogni individuali. Una domanda primaria a cui dobbiamo rispondere come elettori cattolici è se finora la politica abbia risposto ai bisogni dei più deboli e indifesi. Con il voto abbiamo l'opportunità di contribuire alla nostra nazione e di promuovere il bene comune portando i valori della nostra fede nella nostra società", aggiunge. "La Chiesa non dice a chi dare il voto, nè approva una lista ufficiale di candidati. I cattolici devono usare il loro giudizio e seguire la loro coscienza pensando agli insegnamenti di Gesù e ai valori fondamentali della fede, quando saranno nella cabina del voto”, rileva. "Dobbiamo valutare le questioni e i candidati alla luce della nostra fede, partecipando attivamente e impegnandoci in attività civili”, conclude Angang. (SD) (Agenzia Fides 3/5/2018)


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