AFRICA/CONGO RD - Un Casco Blu morto e altri 6 feriti nell’Ituri: accusata una milizia locale. “Ma anche i soldati regolari compiono violenze contro la popolazione civile”

venerdì, 13 maggio 2005

Bunia (Agenzia Fides)- “Si attende la risposta della Missione delle Nazioni Unite in Congo (MONUC) dopo l’agguato nel quale è stato ucciso un Casco Blu di nazionalità bengalese e altri 6 sono rimasti feriti” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Bunia, capoluogo dell’Ituri, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo (RDC).
L’agguato è avvenuto ieri, 12 maggio, nella località di Geti, 50 chilometri a sud-est da Bunia, quando 4 veicoli delle Nazioni Unite sono stati attaccati da miliziani con armi da fuoco. Nella confusione che è derivata, una jeep si è rovesciata, ferendo quattro soldati, mentre altri tre sono stati colpiti nella sparatoria, uno dei quali, grave, è poi deceduto. I soldati dell’ONU sono stati tratti in salvo solo grazie all’intervento di un elicottero armato che ha messo in fuga gli aggressori.
“Gli autori dell’agguato sono quasi sicuramente miliziani delle Forze di Resistenza Patriottica in Ituri (FRPI), una milizia Lendu che agisce nella zona da tempo” dicono le fonti di Fides.
Lendu ed Hema sono le principali etnie dell’Ituri, anche se non le uniche, e dal 1999 si combattono per il controllo delle terre. Nella regione agiscono una decina di movimenti armati su base etnica che più che combattersi tra loro compiono razzie e massacri contro la popolazione civile. Per disarmare i gruppi armati, la MONUC ha inviato un contingente di Caschi Blu. I soldati dell’ONU hanno però subito diversi attacchi soprattutto da parte del FRPI, che non vuole cedere le armi. L’episodio più grave è avvenuto il 25 febbraio di quest’anno, quando 9 Caschi Blu, anche questa volta di nazionalità bengalese, furono uccisi in un agguato a 20 km da Bunia.
“Nonostante la presenza della MONUC le condizioni di sicurezza nella regione rimangono estremamente labili” riferiscono le fonti di Fides. “Oltre alle milizie, l’arrivo dei militari dell’esercito nazionale congolese, che in teoria dovrebbero riaffermare il controllo del governo centrale sulla regione e riportarvi l’ordine, ha peggiorato la situazione”.
“I soldati, la maggior parte dei quali provengono da altre regioni del paese, commettono saccheggi e stupri sulla popolazione civile. Purtroppo le truppe ONU che sono fortemente impegnate contro le milizie, non hanno la possibilità di intervenire” concludono le fonti.
Dal 1999 ad oggi, la guerra dell’Ituri ha provocato 60mila morti e 600mila profughi. (L.M.) (Agenzia Fides 13/5/2005 righe 35 parole 405)


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