AMERICA/MESSICO - I Vescovi per le elezioni: partecipare per trasformare

mercoledì, 21 marzo 2018

Città del Messico (Agenzia Fides) – “Partecipare alla vita civica e politica delle nostre comunità è un obbligo civile e cristiano che non possiamo e non dobbiamo ignorare. Solo partecipando possiamo trasformare positivamente la nostra nazione, nella fedeltà alle sue origini e verso il suo destino storico”. Con questa esortazione si apre il messaggio “ai cari fratelli e sorelle della Chiesa pellegrina in Messico” dei Vescovi, in occasione delle elezioni del 2018, pubblicato con la data del 19 marzo. Il prossimo 1° luglio sarà eletto il nuovo Presidente della Repubblica e saranno rinnovati il Parlamento federale, nove governatori, numerosi deputati locali e più di 1.000 sindaci, per un totale di più di 3mila incarichi elettivi.
Ricordando che quest’anno, per le elezioni, 90 milioni di messicani con più di 18 anni potranno esprimere il loro voto in maniera libera e segreta, i Vescovi richiamano “alcuni elementi che aiutano il discernimento personale e comunitario che ogni fedele cristiano è chiamato a compiere per adempiere all'obbligo morale di eleggere i propri governanti e legislatori”.
Nel testo, pervenuto all’Agenzia Fides, i Vescovi ribadiscono che “la fede cristiana trascende le proposte politiche concrete e lascia i fedeli liberi di scegliere in coscienza secondo i principi e i valori che hanno scoperto nell'esperienza della fede”. Al centro della nostra fede c’è Gesù Cristo, che ci rivela verità fondamentali per rendere la vita più dignitosa e libera: “il rispetto che meritano le persone dal momento della fecondazione a quello della morte naturale, l'importanza del matrimonio eterosessuale e monogamico; la validità della più completa libertà di vivere individualmente e in quanto associato in base alle nostre opzioni di coscienza in materia religiosa; la centralità etica e sociale che i più poveri e gli esclusi delle nostre società possiedono, ecc.”
Quindi i Vescovi invitano ad un “discernimento critico” che nella società attuale consenta di scegliere, secondo la nostra coscienza, “coloro che possono realizzare in maniera reale e autentica il bene comune”, per questo esortano tutti i cristiani e le persone di buona volontà a partecipare, in quanto “più i cittadini partecipano alle elezioni in maniera organizzata, maggiori saranno le possibilità per la nostra società di maturare ed essere corresponsabili nella gestione del bene comune”.
Il testo, firmato dal Card. José Francisco Robles Ortega, Arcivescovo di Guadalajara, e da Mons. Alfonso Miranda Guardiola, Vescovo ausiliare di Monterrey, rispettivamente Presidente e Segretario generale della Conferenza Episcopale Messicana, offre poi alcune indicazioni pratiche, prima tra tutti la preghiera in famiglia e in comunità, “affinché la prossime elezioni si svolgano in pace e armonia” e siano un’occasione affinché tutti possiamo impegnarci per la popolazione messicana “che oggi vive, in varie regioni, una realtà difficile, soffrendo”. Quindi occorre evitare a tutti i costi di scegliere in base al "male minore", ma ricercare il "bene possibile", che significa “promuovere ciò che contribuisce al bene comune, alla pace, alla sicurezza, alla giustizia, al rispetto dei diritti umani, allo sviluppo umano integrale e alla solidarietà reale con i più poveri e gli esclusi”.
In tutti i partiti poi si possono trovare candidati impegnati per il bene comune, “pertanto è necessario discernere per chi votare”. “Il voto dei messicani deve produrre governanti e autorità responsabili, e generare un'opinione civica critica” proseguono i Vescovi, sottolineando che “il nostro voto richiede un sano controllo sui nostri politici: nella loro retribuzione e attività, nelle spese dei partiti e della pubblicità, nei progetti e nelle opere pubbliche, nel controllo della corruzione, dell'illegalità e l'eliminazione delle scelte arbitrarie”.
Nella parte finale del messaggio, si ribadisce che “solo la presenza partecipativa, in maniera costante e solidale nella vita del Paese, bandisce gradualmente la violenza, la corruzione, l'impunità e le complicità. È tempo che i cattolici, assieme a tutti gli uomini e donne di buona volontà, lavorino instancabilmente per un Messico più prospero e pacifico, più solidale e partecipativo, più attento al volto dei poveri e meno complice di coloro che li dimenticano, li manipolano o li emarginano”.
Infine i Vescovi si affidano all’intercessione di Santa Maria di Guadalupe, perché preservi la pace in Messico, dia buoni governanti ai messicani e permetta di scoprire le vie della giustizia, della riconciliazione e della speranza. (SL) (Agenzia Fides 21/3/2018)


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