AMERICA/VENEZUELA - L'Arcivescovo di Caracas: il governo “invece di cercare il potere assoluto, risolva la terribile situazione”

sabato, 24 febbraio 2018 fame   situazione sociale   politica   povertà   bambini   chiese locali  

agencialavoz.com

Caracas (Agenzia Fides) – “Il governo, invece di stringere il cerchio antidemocratico contro il popolo venezuelano, dovrebbe piuttosto risolvere la terribile situazione economica della paralisi dei trasporti, dell'inflazione sfrenata, dei prezzi alle stelle, della fame e della mancanza di medicine" ha affermato il Cardinale Jorge Urosa Savino, Arcivescovo di Caracas, in una dichiarazione sull'attuale situazione del Paese, pervenuta a Fides, nella quale ha anche espresso la sua contrarietà sulla convocazione anticipata delle elezioni presidenziali, definendole "un oltraggio ai diritti politici dei venezuelani".
Ribadendo che i sacerdoti "non partecipano alla diatriba partitica, ma difendono e difenderanno i diritti della gente, con il dovuto rispetto per le autorità, e senza incitare alla violenza o alla ribellione politica", l'Arcivescovo di Caracas è tornato ad evidenziare la necessità di risolvere l'emergenza sociale che sta vivendo il Paese: "Invece di continuare a progredire nella conquista assoluta del potere - ha affermato con dolore il Cardinale - il governo dovrebbe preoccuparsi di fare in modo che i bambini non muoiano negli ospedali e che non ci siano bambini malnutriti, né che le persone muoiano per aver mangiato manioca avariata".
La situazione in Venezuela è sempre più drammatica, come confermato dal "National Survey of Living Venezuelan Population" (ENCOVI) realizzato da un team multidisciplinare di tre delle più importanti università del Paese: Università Simón Bolívar (USB), Università Centrale del Venezuela (UCV) e Università Cattolica Andrés Bello (UCAB). "Siamo un paese che si è impoverito in modo generalizzato e che soffre di un enorme deterioramento della qualità della vita di tutti i suoi abitanti" ha dichiarato la sociologa María Gabriela Ponce, secondo la nota ricevuta dall'Agenzia Fides, presentando a Caracas il 21 febbraio i risultati dell'ENCOVI 2017.
L'indagine, condotta su 6.168 famiglie in tutto il paese tra luglio e settembre 2017, mostra che la povertà è cresciuta del 5,2% in un anno, passando dall'81,8% nel 2016 all'87% nel 2017. Ciò significa che quasi 9 famiglie su 10 non hanno le risorse per accedere ai beni minimi necessari e non possono pagare il loro cibo quotidiano. Inoltre circa 8,2 milioni di venezuelani consumano due o pasti al giorno o ancora meno, la maggior parte di scarsa qualità, con poche proteine, quindi 6 venezuelani su 10 (il 64% della popolazione) hanno perso circa 11 kg di peso l'anno scorso a causa della fame.
Per quanto riguarda la violenza, secondo il sondaggio, i giovani sono le vittime principali: 43 giovani tra i 12 e i 29 anni muoiono ogni giorno nel paese. Il tasso generale degli omicidi è di 89 ogni 100 mila abitanti.
A ciò si aggiunge il 22% della popolazione che è stata vittima di qualche crimine durante l'anno, cioè 1 venezuelano su 5, e il 65% di loro ha preferito non denunciare alle autorità per la sfiducia nei confronti delle istituzioni. In termini di salute il sondaggio rileva che il 68% della popolazione venezuelana non ha assistenza sanitaria, con un aumento del 5% rispetto al 2016, e quasi il 20% rispetto al 2014. Un altro dato allarmante è che 4 bambini e adolescenti su 10, tra 3 e 17 anni (38%), abbandona la scuola per diversi motivi, tra cui problemi di trasporto, i blackout o la mancanza di cibo. (LG) (24/02/2018 Agenzia Fides)


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