AMERICA/BRASILE - Le Scalabriniane sull’accoglienza ai migranti venezuelani: devono intervenire le autorità per una soluzione globale

sabato, 10 febbraio 2018 emigrazione   istituti missionari  

agensir

Boa Vista (Agenzia Fides) - “L'arrivo dei venezuelani in Brasile è un fatto sociale, non una catastrofe. E deve essere affrontato proprio come fatto sociale, con politiche di accoglienza e integrazione. È sorprendente vedere che, di fronte a un popolo che viene in Brasile in cerca di cibo e di opportunità di lavoro per guadagnarsi da vivere, circolano idee di 'campi profughi'. Questa non è affatto una soluzione”. Lo dichiara, in una nota inviata all’Agenzia Fides, suor Rosita Milesi, missionaria scalabriniana, direttrice dell'Istituto di migrazione e diritti umani, nello stato brasiliano di Roraima.
La Congregazione delle suore missionarie scalabriniane sin dalla sua fondazione si occupa dell'assistenza ai migranti e suor Rosita è una delle promotrici, insieme ad altre due scalabriniane, di attività per la creazione di strutture di accoglienza e di percorsi di sensibilizzazione. Nello stato di Roraima, al confine con il Venezuela e la Guiana, si stanno infatti presentando migliaia di venezuelani per chiedere aiuto, dal momento che il Venezuela è colpito da una crisi economica e sociale così grave da portare i suoi cittadini a emigrare (vedi Fides 31/5/2017; 26/1/2018).
“Il Brasile è chiamato ad accogliere questo popolo e a pensare a una strategia globale – afferma la religiosa -, con politiche di emergenza come primo passo, per garantire luoghi di accoglienza degni e un soggiorno regolare, e poi con altri aiuti in modo di permettere l’accesso al lavoro e di andare in altri Stati e in altre città, dove poter vivere e lavorare con dignità”.
Per suor Rosita “il Brasile è in grado di ricevere questi migranti. Manca, tuttavia, l'azione forte e rapida da parte del governo che, purtroppo, è lento nell’adottare le misure necessarie di assistenza ed integrazione. Questa lentezza aggrava la situazione sociale nello Stato di Roraima, l'ultimo stato al Nord del paese, che di fatto non può né è in grado di risolvere da solo un movimento migratorio di queste dimensioni. Autorità locali, governo federale, società civile, Chiesa e organizzazioni internazionali, devono agire per attuare una soluzione globale, che includa l'assistenza iniziale, ma garantisca anche l'accesso all'integrazione”.
Solo nel 2017 sono stati più di 20mila i venezuelani che hanno chiesto aiuto al Brasile e più di 8.400 quelli che hanno usufruito di un sistema di residenza temporanea. L'Istituto per la migrazione e i diritti umani, delle suore scalabriniane, ha contribuito in questo periodo ad una serie di attività di accoglienza, integrazione e sostegno, ma sono necessari sostegni molto più ampi. (SL) (Agenzia Fides 10/2/2018)


Condividi: