ASIA/PAKISTAN - Preghiera in memoria di Razia Joseph, attivista cattolica dei diritti umani

venerdì, 19 gennaio 2018 diritti umani   donne   minoranze religiose   libertà religiosa   violenza  

P.A.

Ragazze pakistane impegnate in laboratori tessili

Faisalabad (Agenzia Fides) - Si tengono oggi 19 gennaio a Faisalabad, alle 15 ora locale, i funerali di Razia Joseph, donna cattolica e attivista per i diritti umani, stroncata da un infarto il 17 gennaio. La donna era fondatrice e direttrice della "Woman shelter organization", un rifugio per donne abbandonate, vittime di maltrattamenti e abusi, forzate al matrimonio o sfregiate con l’acido. "Il suo esempio è prezioso. Nella sua vita ha fatto tanto per tutelare le donne pakistane vittime di violenza fisica e morale: e c'è tanto bisogno di questo impegno in Pakistan. Ringraziamo Dio per avercela donata", dichiara all'Agenzia Fides p. Emmanuel Parvez, sacerdote cattolico di Faisalabad, che ha collaborato con la donna.
Come appreso da Fides, a partire dal 1997, nella struttura creata da Razia joseph hanno trovato accolgienza centinaia di donne, cristiane, musulmane e indù, scampate alla violenza, ricevendo sostegno materiale, psicologico, spirituale, legale.
Razia Joseph, 60 anni di cui oltre 38 spesi a favore dei più poveri, in particolare le donne e i bambini, era piena di energia nel denunciare i crimini contro gli indifesi e nell’attivarsi per superare le discriminazioni. Nonostante numerose minacce ricevute negli anni e i malanni fisici che ormai da tempo la accompagnavano, non ha mai fatto un passo indietro, pur di dare dignità alle sue assistite in Pakistan e all’estero.
A dicembre del 2017, era riuscita a perorare la sua causa a Bruxelles di fronte a un centinaio di parlamentari europei. L’impegno politico del resto non le era estraneo, tanto che era stata eletta nel Parlamento pakistano, dove tuttavia era rimasta appena per un anno, il 2011, perché – spiegava – "non c’erano le condizioni per cambiare le cose. Mi sono battuta per i diritti delle donne, ma senza successo". Allora era tornata a farlo in strada, sviluppando nuovi progetti con la sua organizzazione nella quale lavora un bel team di educatori, formatori e volontari che continueranno ora la sua meritevole opera.
La "Woman shelter organization" fondata da Razia Joseph spazia molto quanto a interventi sociali. Per i bambini l’associazione ha fondato una piccola scuola primaria che accoglie gli scolari più poveri della zona. Significativi anche i corsi di scolarizzazione per i bambini lavoratori, in particolare i cosiddetti "brick makers", i produttori di mattoni di argilla. L’iniziativa in quattro anni ne ha coinvolto un migliaio.
Per le donne, la novità più recente sono i programmi per la formazione di ostetriche, che dal 2000 ad oggi hanno fornito competenze base di ostetricia a circa 500 giovani donne. I progetti a favore della scolarizzazione delle donne riguardano anche altri comparti professionali: corsi di ricamo e cucito, di estetista e parrucchiera (come si usa in Pakistan), e di informatica. Circa 4.500 donne ne hanno beneficiato.
Numerosi gli estimatori del suo impegno pastorale e sociale che in pakistan ma anche in paesi europei la ammiravano e sostenevano. (AF) (Agenzia Fides 19/1/2018)


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