AFRICA/CONGO RD - “Si vuole seminare la divisione nell’episcopato”, denunciano i Vescovi nel condannare la repressione

mercoledì, 3 gennaio 2018 vescovi   violenza  

Kinshasa (Agenzia Fides)- I Vescovi della Repubblica Democratica del Congo denunciano una “campagna d’intossicazione mirante a seminare la divisione all’interno dell’Episcopato” in relazione alla marcia di protesta pacifica promossa il 31 dicembre dal Comité Laïc de Coordination (CLC) e repressa nel sangue dalle forze di sicurezza (vedi Fides 2/1/2018).
“Le dichiarazioni di alcuni Vescovi e del Nunzio Apostolico sono state deliberatamente deformate facendo loro dire di aver condannato l’iniziativa di questa marcia a Kinshasa e in alcune diocesi” afferma un comunicato inviato all’Agenzia Fides dalla la CENCO (Conferenza Episcopale Nazionale del Congo). “Questo non è vero. Le diocesi che non hanno rilanciato la marcia non l’hanno per questo disapprovata”.
In una nota pubblicata ieri, e rilanciata da Fides, la Nunziatura ha puntualizzato che è competenza dei Vescovi valutare le iniziative dei laici cattolici nelle loro Diocesi, astenendosi dall’approvare o disapprovare la marcia del CLC (vedi Fides 2/1/2018).
La CENCO si dichiara “profondamente scioccata dagli atti ignobili” commessi dagli agenti dello Stato e condanna “la violazione della libertà di culto garantita in ogni Stato democratico, la profanazione di alcune chiese e l’aggressione fisica dei fedeli tra cui alcuni chierichetti e dei preti”.
A sua volta il Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa, ha pubblicato una dichiarazione nella quale afferma che “"non possiamo che denunciare, condannare e stigmatizzare le azioni dei nostri cosiddetti valorosi uomini in uniforme, che sfortunatamente, né più né meno, descrivono la barbarie. È tempo che la verità prevalga sulla menzogna sistemica, che i mediocri se ne vadano e che regni la pace, la giustizia nella Repubblica Democratica del Congo”. Oltre alle violenze contro i fedeli, le uccisioni e il lancio di lacrimogeni all’interno di alcune chiese, il Cardinale denuncia pure il furto di denaro e di cellulari da parte di militari e poliziotti nei confronti dei fedeli e “il tiro di pallottole mortali contro cristiani con in mano bibbie, rosari, crocifissi e statuette della Vergine”.
Anche il Cardinale Monsengwo sottolinea che la libertà religiosa nella RDC è a rischio perché viene strumentalizzata “per mascherare interessi occulti come l’accaparramento di risorse e ricchezze, il mantenersi al potere con metodi anticostituzionali” provocando “danni enormi alla nostra società”.
“Come potremmo fidarci di leader che si oppongono alla libertà religiosa della gente? ha affermato il Cardinale, con un evidente riferimento senza nominarlo al Presidente Joseph Kabila, ancora al potere nonostante il suo secondo e ultimo mandato sia scaduto il 20 dicembre 2016.
La marcia promossa dal CLC voleva chiedere il rispetto degli Accordi di San Silvestro firmati il 21 dicembre 2016, con la mediazione dei Vescovi, per permettere lo svolgimento delle elezioni presidenziali entro il 2017. Ora la data delle elezioni è stata fissata al 23 dicembre 2018, facendo temere a molti che Kabila intenda approfittare della situazione per modificare la Costituzione per ottenere un terzo mandato o per cercare di posporre indefinitamente le elezioni. (L.M.) (Agenzia Fides 3/1/2018)




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