AFRICA/CONGO RD - Repressa manifestazione dei laici cattolici; la precisazione della Nunziatura a Kinshasa

martedì, 2 gennaio 2018 violenza   vescovi  

Kinshasa (Agenzia Fides)-La Nunziatura Apostolica a Kinshasa era stata informata delle manifestazione del 31 dicembre 2017 promosse dal Comité Laïc de Coordination (CLC), che sono state poi represse dalla polizia. Ma questo non significa che l’iniziativa dei fedeli laici sia stata approvata o disapprovata dalla Santa Sede.
Lo afferma un comunicato della Nunziatura nella Repubblica Democratica del Congo inviato all’Agenzia Fides che ricorda come “la promozione della giustizia sociale e della difesa dei diritti civili e politici dei cittadini è parte integrante della Dottrina Sociale della Chiesa”. Il comunicato aggiunge che “nel caso dell’iniziativa promossa dal CLC (Comité Laïc de Coordination) a Kinshasa l’unica autorità ecclesiastica competente a giudicare la conformità di tale iniziativa con la Dottrina Sociale della Chiesa era l’Arcivescovo di Kinshasa”.
La Nunziatura afferma di essere stata informata dell’iniziativa “ma che non ci si può aspettare alcuna reazione da parte della Santa Sede (i cui vertici sono stati informati dalla Rappresentanza Pontificia di Kinshasa, ndr.) perché è una regola della Chiesa rispettare quello che è di competenza dei Vescovi diocesani”. “Di conseguenza nessuna approvazione o condanna è stata promulgata dalla Santa Sede, e non ci deve attenderne in futuro” conclude il comunicato.
Contattata dall’Agenzia Fides la Nunziatura invita infine ad attendere le comunicazioni ufficiali dei Vescovi congolesi per potere avere un quadro esatto degli avvenimenti e il bilancio delle vittime.
Secondo fonti di stampa la polizia avrebbe fatto irruzione in alcune chiese durante la messa domenicale, sparando candelotti lacrimogeni. Negli scontri avvenuti a Kinshasa e a Kananga vi sarebbero stati otto morti.
Il Comité Laïc de Coordination (CLC) è un’associazione di laici cattolici che aveva annunciato il 17 dicembre la tenuta di una seria di manifestazioni di protesta pacifica in tutto il Paese domenica 31 dicembre, con lo scopo di chiedere l’applicazione delle misure di distensione previste dall’Accordo di San Silvestro firmato con la mediazione della Conferenza Episcopale Congolese (CENCO) il 31 dicembre 2016.
Ad un anno esatto dalla firma dell’intesa, la CLC intendeva così rimarcare la sua mancata applicazione. “Anche se la legge elettorale è stata votata, anche se il calendario elettorale è stato accettato- ha affermato Léonnie Kandolo, uno dei membri della CLC- non dimentichiamo che questo ha talmente precondizioni che devono essere soddisfatte, che non c'è davvero alcuna possibilità che il calendario venga rispettato”, riferendosi alle elezioni annunciate per il 23 dicembre 2018 (vedi Fides 6/11/2017).
Kandolo sottolinea che non solo non si sono tenute le elezioni presidenziali nel 2017, come previsto dagli Accordi del 31 dicembre 2016 ma pure i provvedimenti di distensione da esso previsti non sono stati applicati, citando ad esempio la liberazione di prigionieri politici e di opinione. “Alcuni sono stati amnistiati, ma sono ancora in carcere. Vi sono inoltre coloro che sono in esilio e che non possono rientrare” ha detto.
In un comunicato inviato alla stampa il 20 dicembre , il comitato di coordinamento dei laici ha insistito sulla natura pacifica di questo evento. Il CLC invitava la popolazione a respingere ogni forma di violenza: nessun copertone bruciato, nessuna barricata, nessun commento violento, nessun insulto, nessun lancio di pietre e altri proiettili, nessun atto di vandalismo.
I manifestanti erano stati invitati a non considerare poliziotti, militari e altri funzionari della sicurezza come nemici. (L.M.) (Agenzia Fides 2/1/2018)



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