ASIA/KAZAKHSTAN - Il Natale kazako in compagnia di san Nicola

domenica, 24 dicembre 2017 natale   ecumenismo   evangelizzazione   missione   minoranze religiose  

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San Nicola porta doni ai bambini kazaki

Almaty (Agenzia Fides) - Tradizione, ecumenismo e multiculturalità sono le parole che caratterizzano il Natale della comunità cattolica del Kazakhstan. A raccontarlo all’Agenzia Fides è il frate minore Luca Baino, missionario nella diocesi di Almaty: “Anche nelle steppe centroasiatiche i cattolici approfittano del tempo dell’Avvento per prepararsi ad incontrare il Bambino Gesù che nasce nella povertà di Betlemme per salvare il mondo. Ciò che è diverso è il mondo circostante, assolutamente ignaro di tutto questo. All’inizio è quasi traumatico constatarlo per noi occidentali, cresciuti in un contesto in cui tutto parla del Natale, anche per i non credenti. Per la popolazione locale, invece, è molto più sentito l'arrivo dell’anno nuovo: per rispetto delle varie culture presenti, noi lo celebriamo più volte. Il 16 febbraio, ad esempio, festeggeremo anche il Capodanno cinese”.
Del Natale come è vissuto in Europa resta, nel costume kazako, la figura di san Nicola: “In tutti gli istituti di formazione per bambini e ragazzi, si tiene di solito una festa nel corso della quale si assiste all'arrivo di ‘Baba Iga’ (la Befana) che rappresenta il male, in opposizione al bene, impersonato da a Nonno Gelo e sua nipote Fiocco di neve. I due personaggi positivi vincono su quello negativo e spiegano ai bambini perché bisogna essere buoni con tutti. Durante il regime sovietico era proibita ogni espressione di tipo religioso, quindi i cristiani (soprattutto ortodossi e cattolici) hanno affiancato alla tradizione locale di Nonno Gelo e Fiocco di neve, quella di San Nicola che porta i regali ai bambini, immagine che oggi riprendiamo nelle nostre parrocchie”. La figura di san Nicola, vescovo da cui è derivata quella di Babbo Natale, riporta allora alla dimensione cristiana della festa.
Fra Baino spiega poi che è diffusa la pratica, tra cattolici e ortodossi, di scambiarsi gli auguri e di partecipare alle rispettive liturgie: “A Taldykorgan, per esempio, grazie ai buoni rapporti esistenti, ogni anno i giovani della Chiesa luterana, di quella evangelica e gli ortodossi partecipano alla messa notturna con noi cattolici. Allo stesso modo di solito, partecipo io stesso, con alcuni parrocchiani, alla celebrazione ortodossa”. Questa consuetudine è diffusa non solo tra cristiani di diverse confessioni: “La cosa forse più interessante è che anche i vicini musulmani, incontrandoci, ci fanno volentieri gli auguri e non è raro che chiedano di poter visitare il presepe: questa diventa un’ottima occasione per dire qualche parola su Gesù e sulla nostra fede. A Taldykorgan, vicino al piccolo oratorio, prepariamo un presepio all'aperto, illuminato anche di notte di modo che i passanti possano vederlo”.
In Kazakhstan, la piccola minoranza cattolica conta 150mila fedeli, meno dell'1% di una popolazione che è al 67,8% musulmana. I cristiani, nel complesso, sono il 26,5%. (LF) (Agenzia Fides 24/12/2017)


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