ASIA/INDIA - Il governo indiano elogia il servizio della Chiesa cattolica ai poveri

mercoledì, 13 dicembre 2017 povertà   politica   chiese locali   cristianesimo   induismo   estremismo   istruzione   sanità   servizi sociali  

New Delhi (Agenzia Fides) - Il governo indiano ha lodato il servizio reso dalla Chiesa cattolica ai poveri, agli emarginati e ai bisognosi in India. Come appreso da Fides, intervenendo e prendendo la parola alla festa di Natale organizzata dalla Conferenza episcopale indiana il 12 dicembre a New Delhi, il vicepresidente indiano Venkiah Naidu, ospite d’onore tra molti leder politici e religiosi, ha detto: “La comunità cattolica è amante della pace e contribuisce immensamente alla costruzione della nazione. Il messaggio di Gesù, fatto di amore e pace, è valido per tutti i tempi, le culture e nazionalità. Le persone di tutto il mondo, indipendentemente da casta, credo o nazionalità, celebrano il Natale con grande gioia. In particolare i cattolici lavorano per il benessere delle persone, hanno aperto migliaia di dispensari e ospedali, gestiscono le migliori istituzioni educative nel paese e creano consapevolezza sulla necessità di educazione e istruzione per i bisognosi”.
Naidu ha poi rimarcato che “l'istruzione è lo strumento più importante per la trasformazione sociale. Aiuta a far crescere valori di compassione, moralità ed etica” e ha esortato i cristiani a continuare il loro servizio con un'attenzione particolare ai settori marginali della società: “Il Natale, festa dell'amore, della cura verso l’altro e della condivisione della gioia, è un tempo per rinnovare l'impegno a servire la società, lavorando per l'inclusione sociale ed economica di tutti”.
Il messaggio natalizio di pace – ha osservato – è rilevante in questi giorni anche per le persone che abusano della religione, specificando che “la religione non ha niente a che fare con il terrore. Il terrorismo è il nemico dell'umanità”.
Il Cardinale Baselios Cleemis, presidente della Conferenza episcopale Indiana (CBCI), ha ringraziato e ribadito l'impegno della comunità cattolica per il benessere del paese, assicurando “il sostegno della preghiera e il profondo impegno per portare alla nazione sviluppo e gloria”
“La Chiesa in India è al servizio della nazione. Le persone nelle periferie esistenziali hanno bisogno dell’annuncio dell’amore di Dio Signore”, ha aggiunto, sollecitando il governo ad adottare le misure necessarie per portare pace e progresso ad ogni cittadino, ricordando che la diversità e il pluralismo nella società indiana “esprimono la bellezza della vita divina”.
Il Cardinale ha anche colto l'occasione per chiedere al vice presidente di dichiarare il recente ciclone Ockhi “disastro nazionale”. Il Cardinale, che proviene da Thiruvananthapuram, uno dei distretti più colpiti dal ciclone del 30 novembre, ha rilevato che migliaia di pescatori nella regione costiera del sud hanno perso tutto "tranne la loro fede in Dio".
“La dichiarazione di Naidu dovrebbe essere rassicurante per le minoranze cristiane in India”, rimarca a Fides il giornalista e commentatore cattolico indiano Anto Akkara, ricordando che Naidu appartiene al Barathiya Janata Party, il partito nazionalista indiano al potere nella Federazione, che è fiancheggiato da gruppi violenti induisti e nazionalisti, come “Rashtriya Swayamsewak Sangh” (RSS) che promuove l'ideologia esclusiva (l’India agli indù) e cerca di eliminare le manifestazioni delle minoranze cristiane e musulmane.
Secondo p. Suresh Mathew, direttore del settimanale di Delhi “Indian Currents”, non si può dimenticare che “l’India viene trascinata verso un baratro da un piccolo gruppo di forze antinazionali composte da fondamentalisti, fascisti, fanatici”, che il governo dovrebbe controllare.
Secondo il Censimento del 2011, in India ci sono 24 milioni di cristiani, tra i quali 19,9 milioni sono cattolici. (SD) (Agenzia Fides 13/12/2017)


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