ASIA/TERRA SANTA - Il Papa su Gerusalemme: rispettare Status quo e risoluzioni ONU. Padre Abdo: rischio nuova Intifada

mercoledì, 6 dicembre 2017 medio oriente   geopolitica   luoghi santi  

Shehab Agency

Gerusalemme (Agenzia Fides) – “Il mio pensiero va a Gerusalemme. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni, e nello stesso tempo, rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite”. Con queste parole, alla fine della udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha espresso la propria premura per la convivenza nella Città Santa, con implicito riferimento alle nuove tensioni suscitate dalla annunciata decisione dell'Amministrazione USA di trasferire a Gerusalemme la propria ambasciata, finora dislocata a Tel Aviv. “Gerusalemme” ha aggiunto il Vescovo di Roma “è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed ha anche una vocazione speciale alla pace. Prego il Signore che tale identità sia preservata e rafforzata a beneficio della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero, e che prevalgano saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione, in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti”.
Nella giornata di ieri, il Presidente palestinese Abu Mazen aveva avuto una conversazione telefonica con Papa Francesco riguardo alla questione dello spostamento dell'Ambasciata USA a Gerusalemme. “C'è da augurarsi” riferisce all'Agenzia Fides padre Mikhael Abdo Abdo OCD, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie della Terra Santa, “che quella dell'Amministrazione USA rappresenti solo una mossa fatta per verificare quale sarebbero state le reazioni. Ma anche le reazioni erano già prevedibili. Era facile anche prima riconoscere che si tratta di una pessima idea, che potrebbe anche provocare una nuova Intifada. E non si capisce chi ha interesse a creare nuovi problemi qui, proprio mentre ci stiamo preparando al Natale del Signore”. (GV) (Agenzia Fides 6/12/2017).


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