ASIA/KAZAKHSTAN - L'incontro con Dio nella città di Kapchagay

mercoledì, 15 novembre 2017 missione   animazione missionaria   evangelizzazione   cristianesimo   dialogo   devozione mariana   infanzia   servizi sociali   servizio  

Kapchagay (Agenzia Fides) - “Qui in Kazakhstan sperimento quotidianamente che ogni piccolo aiuto, all’apparenza insignificante, per molte persone può rappresentare un passo fondamentale per ritrovare dignità. Ho visto vagabondi ritrovare un lavoro, affamati prendere posto a tavola, volti tristi ritornare sorridenti. Tutto questo mi permette di credere nel potere della bontà umana e, soprattutto, spalanca una porta molto più importante: quella dell’incontro con Dio”: con queste parole p. Artur Zaras, prete polacco in missione da quattro anni nella città kazaka di Kapchagay, racconta all’Agenzia Fides la sua esperienza pastorale. L’operato del sacerdote nella parrocchia di Kapchagay, parte della diocesi di Almaty, nel Sud del Kazakhstan, spiega, non è esclusivamente di tipo assistenziale, ma ha alla base “una vocazione pedagogica rivolta in special modo a ragazzi bisognosi, per aiutarli a realizzare i loro sogni, soprattutto grazie a una opportunità di istruzione”.
A Kapchagay, nel Sud del Kazakhstan, uno dei principali problemi sociali è l’abbandono dei bambini da parte delle famiglie in stato di forte indigenza. Per questo la Chiesa cattolica ha creato i "Focolari", case che provvedono ad accudire i piccoli. Esistono attualmente, nella diocesi di Almaty, sette case-famiglia che accolgono circa 70 ragazzi che, a seconda dell’età, frequentano l’asilo o la scuola dell’obbligo. Ad Almaty c’è anche una casa dove vivono i ragazzi che, terminata la scuola media a Kapchagay, frequentano la scuola professionale o superiore. Con l’aiuto delle suore Missionarie della Carità e di alcuni volontari laici, p. Artur accompagna bambini e ragazzi in un percorso di “preghiera, catechesi, attività ludico-formative, escursioni: una grande opportunità di crescita, per essere più vicini a Dio e per riconoscerlo come amico”, dice.
Il parroco racconta a Fides di aver accompagnato i ragazzi, nei mesi scorsi, alla scoperta dei luoghi mariani del Kazakhstan: “Abbiamo spiegato ai bambini il significato della venuta al mondo di Gesù e che ciascuno di noi è ‘una piccola Maria’. In occasione del centesimo anniversario dell’apparizione della Madonna di Fatima, ci siamo recati alla Cattedrale di Karaganda, dedicata alla Vergine, pregando in particolar modo per la pace”. Il sacerdote sottolinea che i ragazzi hanno potuto scoprire “nuovi luoghi, culture e tradizioni. Per esempio, a Pavlodar, nel Nordest del paese, racconta, “siamo stati ricevuti da un prete della Chiesa greco-cattolica. I ragazzi erano molto incuriositi dalla sua figura e hanno fatto numerose domande sulla differenza tra noi e loro”.
In Kazakhstan, secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero degli Esteri, su una popolazione di oltre 17 milioni di abitanti, i cristiani sono circa il 26% della popolazione, e l’1% di questi sono cattolici. I fedeli, secondo i dati ufficiali, sarebbero circa 130mila, soprattutto ex deportati giunti nel paese ai tempi del regime sovietico, ma il loro numero sembra in calo a causa dell’emigrazione verso i rispettivi paesi di origine.
La Chiesa cattolica è in Kazakhstan è organizzata in 4 diocesi, e conta in totale 70 parrocchie. I sacerdoti presenti nella nazione sono 91, tra i quali 61 diocesani e 30 religiosi. (LG-PA) (Agenzia Fides 15/11/2017)


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