AFRICA/TOGO - Paura e distruzione, la gente continua a scappare, ma tra i militari c’è anche chi chiede il Vangelo

sabato, 28 ottobre 2017

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Kolowaré (Agenzia Fides) – “Continuano i problemi qui nella nostra zona, e in tutto il Paese. La vita comincia a riprendere, ma la gente ha ancora paura. Ha paura di rappresaglie. Militari, o forze dell’(dis)ordine entrano di notte nelle case, svegliano la gente, la fanno mettere a terra, poi le pestano. Alcuni sono venuti a farsi curare anche nel nostro centro sanitario” (vedi Fides 18/9/2017), racconta a Fides padre Silvano Galli, Società Missioni Africane (SMA).
“C’è gente che è scappata nei boschi e nella foresta, anche nei paesi vicini. Un capo villaggio ha
provato a portare loro 20 sacchi di riso, ma gli è stato impedito. E poi ci sono i saccheggi. Ne ricordo uno per tutti: la nostra posta, completamente distrutta. Ho dovuto chiedere ad uno dei nostri padri a Lomé di rifarmi l’abbonamento alla chiavetta perché anche gli uffici della Telecom sono inagibili” continua il missionario.
“Hanno tutti paura e la gente scappa. Paura non solo dei militari che entrano la notte nelle case, ma anche dei giovani vandali. Secondo le testimonianze che arrivano da alome.com e icilome.com siamo in guerra. A Sokodé hanno distrutto e saccheggiato magazzini, oltre la posta, la Telecom, les Affaires sociales, la UTB e abitazioni private, per esempio quella del ministro dell’agricoltura, e la gendarmeria, sulla strada del vescovado. Uccise le due guardie davanti alla casa del ministro dell’agricoltura.
Alcuni giorni fa ho visto camion di militari che passavano davanti alla missione. Mi trovavo presso una famiglia per un momento di preghiera - ogni sera del mese di ottobre preghiamo il rosario nelle varie famiglia - con un gruppo, e i genitori raccontavano della paura dei figli quando hanno visto i camion dei militari, e sono scappati nei boschi.
Ieri, 27 ottobre, sono tornato a Sokodé dopo una quindicina di giorni. L’ultima volta che avevo provato ad andare è stato il 10 ottobre. Arrivato quasi a Sokodé mi hanno fatto tornare indietro. Tutto era bloccato. La sera prima avevano arrestato un Imam e la gente di notte si è ribellata e sono iniziati saccheggi e distruzioni. La mattina sono potuto arrivare e ho constatato la paura che ancora serpeggia. Mi diceva un amico: fa in fretta quello che devi fare, poi torna a Kolowaré, possono sempre arrivare improvvisamente camionette di militari ad infierire. Arrivo in una bottega e la signora mi dice: ‘hai visto, hanno distrutto il nostro mercato, e i Kotokoli non sono buoni: hanno sgozzato due poliziotti di guardia alla casa del ministro’. Passo dall’ufficio postale - continua padre Silvano - entro a constatare la distruzione totale di tutto. Qualcuno stava raccogliendo calcinacci. Mi avvicino saluto, auguro coraggio e fiducia, e soprattutto invito a non conservare odio, rancore, coltivare violenza e risentimenti. Al ritorno dei militari mi fermano. Vedono una pila di libretti accanto a me. Dico che sono catechismi. ‘Dammeno uno, mi dice il militare, sono cattolico anch’io, così posso leggere mentre sono in servizio’”, conclude così il suo racconto il missionario.
(SG/AP) (28/10/2017 Agenzia Fides)


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