AMERICA/GUATEMALA - I Vescovi: contro la corruzione bisogna cambiare i meccanismi di scelta dei governanti

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I Vescovi: contro la corruzione bisogna cambiare i meccanismi di scelta dei governanti

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I Vescovi: contro la corruzione bisogna cambiare i meccanismi di scelta dei governanti

Città del Guatemala (Agenzia Fides) – Il flagello della corruzione e il sostegno alla Commissione internazionale contro l'impunità in Guatemala (CICIG): su questi temi si è espressa la Conferenza Episcopale del Guatemala in una dichiarazione firmata dal Presidente, Mons. Gonzalo de Villa y Vásquez, SJ, Vescovo di Sololá-Chimaltenango, e dal Segretario, Mons. Domingo Buezo Leiva, Vicario Apostolico di Izabal.
Ieri, 18 ottobre, durante una conferenza stampa, i Vescovi hanno descritto la grave situazione che vive il Guatemala: è "evidente che nel paese esiste una dinamica di corruzione". La dichiarazione afferma che "il ruolo della CICIG è stato fondamentale ed è chiaramente indispensabile. Ogni tentativo di indebolirlo promuoverà l'impunità e colpirà seriamente tutti gli sforzi nella lotta contro la corruzione. Ma non dobbiamo dimenticare che questa è una responsabilità di tutti”.
Rivolgendosi al Congresso, la dichiarazione dei Vescovi afferma che "l'iniziativa del 13 settembre per frenare l'azione penale contro i deputati e sostenere legalmente l'impunità, dimostra chiaramente la mancanza di consapevolezza etica in molti deputati e che è necessario un cambiamento urgente nei meccanismi della loro elezione. Tale cambiamento deve includere un profilo dei candidati, in cui deve essere considerata la dimensione etica e le conoscenze necessarie per legiferare".
I Vescovi invitano a trovare una soluzione ai principali problemi, "come la crescente povertà, la mancanza di occupazione, le espulsioni massicce dagli Stati Uniti e dal Messico dei nostri connazionali… abbiamo bisogno di tutti, come cittadini responsabili, per trovare formule creative che ottengano un consenso importante e vengano attuate nel più breve tempo possibile".
"Chiediamo - conclude il testo inviato a Fides -, ai laici, agli uomini e donne, ai membri della Chiesa, di assumersi la loro responsabilità cristiana e civile, particolarmente professionale, e di impegnarsi a sostenere questi sforzi. La lotta contro la corruzione è una parte di tali sforzi, e non dovrebbe essere concettualizzata come un confronto ideologico. Promuovere una cultura della trasparenza e dell'onestà è un compito dal quale nessuno dovrebbe essere escluso".
La storia del Guatemala presenta episodi di corruzione che hanno segnato la convivenza sociale. Il documento dei Vescovi del 2015, una dichiarazione in dodici punti intitolata "Il Guatemala ci addolora" (“Nos duele Guatemala”), spiega che la terribile situazione del paese è dovuta alla corruzione organizzata nelle istituzioni statali. Da allora la Chiesa continuava a ripetere: "vogliamo urlare con indignazione: basta! Abbiamo bisogno di rompere il ciclo della corruzione, dell'impunità e del conflitto per proporre un Guatemala diverso" (vedi Fides 5/06/2015).
Proprio quando il paese sembrava incamminarsi verso una politica di onestà fra coloro che lo governano, il 27 agosto scorso il Presidente Jimmy Morales ha deciso di dichiarare "persona non grata" Ivan Velasquez, capo della Commissione Internazionale contro l'impunità in Guatemala (CICIG) e di espellerlo dal paese, decisione che ha svelato movimenti di denaro poco chiari durante la campagna che portò al potere Morales. La situazione attuale rimane complessa e la popolazione è stanca.
(CE) (Agenzia Fides, 19/10/2017)


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