NEWS ANALYSIS / OMNIS TERRA - India, nove anni dopo le violenze anti-cristiane, dov’è la giustizia?

sabato, 16 settembre 2017

Alcune donne cristiane, sopravvissute alla violenza in Orissa

I fedeli nello stato di Orissa ricordano i massacri del 2008 e celebrano i loro martiri. Ma le istituzioni pubbliche e la magistratura sono latitanti: c’è ancora impunità per i colpevoli e scarsi risarcimenti alle vittime. La sfida dell’estremismo di marca induista che attraversa la nazione è uno dei temi presenti nel dibattito politico e sociale che in India tocca da vicino la vita delle minoranze religiose, soprattutto musulmani e cristiani. Gruppi radicali, fiancheggiatori del partito al governo, il Baratiya Janata Party del Premier Narendra Modi, continuano a promuovere violenza,a diffondere odio e intolleranza, secondo l’ideologia dell’ “hindutva” (“induità”) che vorrebbe una nazione solo per cittadini di religione indù. In tale quadro torna prepotentemente alla ribalta la situazione e le ferite della popolazione cristiana nello stato di Orissa (o Odisha), nell’India orientale, teatro di una delle ondate di violenza religiosa più imponenti della storia nazionale: i massacri anticristiani del 2008.
La popolazione locale mantiene vivo il ricordo e, da qualche anno, il 26 agosto (data commemorativa) osserva la ‘Giornata dei Martiri’. Anche nel 2017, migliaia di persone si sono riversate nel distretto di Kandhamal (Arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar) per commemorare questo cruento episodio di violenza anti-cristiana che si è abbattuta sull’India moderna (....)


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