ASIA/LIBANO - Scuole cattoliche a rischio crisi dopo le nuove norme sulla “griglia salariale”

sabato, 2 settembre 2017 scuola   istruzione   medio oriente   chiese orientali  

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Beirut (Agenzia Fides) - Le difficoltà delle scuole cattoliche libanesi che potrebbero costringere a un consistente aumento delle tasse scolastiche rappresentano una vera e propria “questione essenziale”, in un Paese che vede due terzi degli studenti frequentare istituti d'istruzione primaria e secondaria non statali. Lo ha sottolineato con forza l'Arcivescovo maronita di Beirut, Boulos Matar, che giovedì 31 agosto ha sollecitato l'inizio di un vero e proprio “dialogo nazionale” per affrontare la situazione d'emergenza che si trovano ad affrontare innumerevoli scuole cattoliche, dopo l'approvazione governativa di nuove disposizioni sulla “griglia salariale” dei lavoratori pubblici. L'Arcivescovo, nel suo appello, ha anche respinto attacchi e accuse rivolte da ambienti politici contro le scuole cattoliche libanesi, richiamando il contributo decisivo fornito da tali scuole alla costruzione dell'identità nazionale.
A creare problemi è la possibile esclusione degli insegnanti del settore privato dai contributi statali previsti per garantire l'applicazione delle nuove norme sulla griglia salariale, che dovrebbero produrre un aumento degli stipendi dei lavoratori del settore pubblico. Per garantire agli insegnanti delle scuole cattoliche lo stesso aumento di stipendio, gli istituti d'istruzione si vedrebbero costretti ad aumentare le tasse per far fronte alla crescita dei costi di funzionamento, e molte scuole gratuite, gestite grazie ai contributi statali, potrebbero essere costrette a chiudere. "Le scuole private accolgono più di due terzi degli studenti libanesi. Se smettono di lavorare, lo Stato sarà in grado di fornire istruzione per questi studenti?” si è chiesto l'Arcivescovo Matar. (GV) (Agenzia Fides 2/9/2017).


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