ASIA/SIRIA - Hassaké, i curdi respingono le accuse di aver ucciso il professore cristiano. Arrestato per l'omicidio un nipote della vittima

lunedì, 31 luglio 2017 medio oriente   chiese orientali   nazionalismi   settarismi  

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Hassaké (Agenzia Fides) – Le Unità di Protezione Popolare (YPG). Milizie curde legate al Partito Democratico Curdo (PYD braccio siriano del PKK) hanno respinto con fermezza accuse e sospetti rivolti contro di loro in merito all'omicidio di Elias Basil Isaac, professore cristiano ucciso con una pallottola alla testa, il cui corpo senza vita era stato ritrovato in un villaggio a pochi chilometri dalla città siriana di Hassakè, nella giornata di venerdì 21 luglio. La vittima, esperto di agronomia e decano del locale collegio di agraria, era molto conosciuto nell'area per la sua attività accademica e educativa. Dopo il ritrovamento del suo cadavere, tra la popolazione e sui social media erano circolate accuse senza riscontro che attribuivano l'omicidio alle milizie curde, le stesse che negli ultimi tempi hanno di fatto imposto il proprio predominio militare su quell'area urbana della regione siriana nord-orientale di Jazira. I responsabili delle YPG hanno diffuso un comunicato in cui negano con decisione ogni coinvolgimento, e rivendicano il proprio ruolo di forze di protezione “a servizio della sicurezza di tutti i cittadini della provincia di Hassakè”. Nel frattempo, un nipote della vittima è stato arrestato con l'accusa di essere lui il responsabile dell'omicidio, che sarebbe stato perpetrato per questioni di soldi.
Le accuse generiche rivolte alle milizie curde rappresentano un segnale delle tensioni che attraversano quell'area della Siria, dove gruppi curdi collegati alle milizie armate provano a dar vita a un governo autonomo, fuori dal controllo del regime di Damasco. Alcuni giorni fa (vedi Fides 14/7/2017) l'Arcivescovo Jacques Behnan Hindo. alla guida dell'Arcieparchia siro-cattolica di Hassaké-Nisibi, aveva descritto all'Agenzia Fides le operazioni messe in atto dai militanti del PYD per realizzare nei fatti il loro intento – coltivato da anni - di creare un'area autonoma curda nella provincia siriana di Hassaké, che nei media curdi già viene indicata col nome curdo di Rojava. In quella zona, l'auto-proclamata amministrazione autonoma di Rojava ha iniziato a implementare un sistema di tassazione locale per sovvenzionare i pubblici servizi e per assumere il pieno controllo dell'ordine pubblico. (GV) (Agenzia Fides 31/7/2017)


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