AFRICA/ANGOLA - Recupero di malati e cadaveri a Uige per limitare la diffusione dell’epidemia di febbre di Marburg che finora ha ucciso 257 persone

sabato, 30 aprile 2005

Roma (Agenzia Fides) - I morti in Angola per l’epidemia del virus di Marburg sono arrivati a 257 su 277 casi registrati, circa il 48% dei deceduti sono bambini e 526 persone sono attualmente sotto osservazione nella provincia di Uige.
Per evitare l’ulteriore diffondersi dell’epidemia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è prontamente attivata per il recupero dei cadaveri e dopo averne identificati nel quartiere di Candombe Velho ha chiesto a Medici Senza Frontiere, sul campo dal 27 marzo scorso, di andare a recuperarli con la massima tempestività perché i cadaveri sono molto contagiosi.
Per la procedura di recupero ci vogliono 20 minuti per indossare l’attrezzatura antibatteriologica necessaria per poter maneggiare i cadaveri. All’entrata dell’area di isolamento gli operatori indossano il primo strato dell’attrezzatura: una uniforme verde da infermiere, guanti e stivali di gomma. Poi indossano il secondo strato, vicino all’area ad alto rischio: una tuta simile a quella degli astronauti che li ricopre dalla testa ai piedi, una maschera, un secondo paio di guanti più spessi e occhiali di protezione. Devono indossare tutte queste cose nonostante il caldo tropicale. Il team disinfetta la casa con il cloro e mette la salma in un sacco di plastica insieme ai vestiti e agli effetti personali. Una volta sigillato, il sacco viene di nuovo disinfettato. (AP) (30/4/2005 Agenzia Fides; Righe:20; Parole:235)


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