ASIA/LIBANO - Un'Università cattolica libanese si interroga sul concetto di “cittadinanza” nell'islam

sabato, 1 luglio 2017 islam   islam politico   citttadinanza   discriminazione  

Notre Dame de Louaizé University

Beirut (Agenzia Fides) – Un convegno ospitato oggi, sabato 1à luglio, dall'Università Notre Dame de Louaïzé, approfondisce la questione cruciale della compatibilità tra i principi di cittadinanza e pluralismo e l'organizzazione sociale e politica dei Paesi a maggioranza musulmana che riconoscono la legge islamica come fonte dei prorpi ordinamenti costituzionale. L'iniziativa ospitata dall'Ateneo cattolico libanese situato nel Governatorato del Monte Libano, al centro del Paese dei Cedri, e realizzata con il patrocinio del Patriarcato maronita, riprende le questioni chiave affrontate nel grande convegno sui temi della cittadinanza e del pluralismo organizzato tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo dall'Università cairota di Al Azhar, massimo centro accademico-teologico dell'islam sunnita. Alla conferenza ospitata dall'Università Notre Dame de Louaïzé prendono parte rappresentanti delle comunità islamiche e cristiane libanesi, insieme allo Sheikh Abbas Shuman, vice del Grande Imam di Al Azhar. Tra i relatori figura anche Rabab Sadr, sorella dell'imam Moussa Sadr. Alla fine del convegno, un comitato proverà a stendere una “Dichiarazione di Louaïzé”, elaborata tenendo presente la situazione libanese, come contributo alla convivenza pacifica tra cristiani e islamici all'interno di uno stesso Stato fondato sui principi di cittadinanza e di piena uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
La cosidetta “Dichiarazione di Al Azhar”, diffusa alla fine del citato convegno sulla cittadinanza e il pluralismo organizzato dall'Università sunnita situata al Cairo, aveva affermato tra l'altro che la nozione di cittadinanza “è ben radicata nell'islam”, e che una sua prima formulazione figura “nella Costituzione di Medina e nei patti e documenti del Profeta che ne sono seguiti, e che reglamentano i rapporti tra musulmani e non musulmani”. Quindi – deduceva la Dichiarazione di al Azhar - “il concetto di cittadinanza non è una soluzione importata, ma una attualizzazione del primo esrcizio musulmano del potere da parte del Profeta, nella prima società musulmana. Questa prassi non implicava alcuna discriminazione o esclusione verso qualsiasi sezione della società dell'epoca, ma prefigurava l'esercizio di politiche basate sulla pluralità delle religioni, delle razze e degli strati sociali”, tendenti a garantire la piena condivisione degli stessi diritti e doveri tra musulmani e non musulmani. (GV) (Agenzia Fides 1/7/2017).


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