ASIA/BANGLADESH - Il Direttore nazionale delle POM: “Cresce l’islamismo, ma molti musulmani ci apprezzano”

giovedì, 1 giugno 2017 libertà religiosa   minoranze religiose   terrorismo   isis   islam   islam politico   pontificie opere missionarie   missionari  

Roma (Agenzia Fides) – “La situazione in Bangladesh è preoccupante per la crescita di gruppi terroristi che si dicono legati allo Stato Islamico. Un paio di mesi fa anche la guardia della mia parrocchia, la chiesa di Santa Rita nella diocesi di Rajshahi, è stata attaccata di notte e ferita. La propaganda dell’islam radicale che viene dal Medio Oriente continua. Dopo il clamoroso attentato di Dacca del luglio 2016, il governo ha rafforzato le misure di sicurezza, ma non si fa abbastanza per tagliare le radici alla predicazione di odio e violenza”: lo dice all’Agenzia Fides p. Dilip Costa, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Bangladesh.
Il Direttore riferisce della “tradizionale presenza di gruppi e partiti islamici in Bangladesh”, ma anche della “nuova ondata di militanti legati allo Stato Islamico, che fa breccia specialmente tra i giovani, promotori di attentati verso attivisti sociali, blogger e missionari cattolici. Oggi i missionari sono scortati per tutte le attività pastorali e ne resta nella nazione un numero piuttosto esiguo”, nota. “Tutte le minoranze religiose non islamiche sono nel mirino ma anche i musulmani che non condividono quella versione ristretta dell’islam o quanti promuovono una visione laica dello stato, della società e della giustizia”, osserva p. Costa.
Un episodio appare significativo: nei giorni scorsi la statua raffigurante una reinterpretazione in chiave indù di “Themis”, la dea greca della giustizia, è stata rimossa dal piazzale antistante la Corte Suprema di Dacca per le pressioni di movimenti islamici fondamentalisti, come “Hifazat-e-Islami, Shah Ahmed Shafi”, che l’ha definita “idolatria”. La statua è stata poi ricollocata davanti a un altro edificio periferico della stessa istituzione.
“Noi preti locali, anche se con circospezione e vigilanza, continuiamo nelle nostre attività pastorali, confidando in Dio. La nostra testimonianza evangelica non si fa condizionare e dona speranza. Molti ci apprezzano: il governo, la gente musulmana, i parrocchiani. Nella mia diocesi abbiamo la scuola intitolata a Santa Rita da Cascia frequentata per l’80% da ragazzi musulmani. Le famiglie musulmane apprezzano molto il nostro lavoro e ci sostengono”.
A Dacca, conclude il sacerdote, “insegno nel Seminario maggiore del Banglandesh, dove studiano circa 90 seminaristi che sono il futuro e la speranza della nostra piccola Chiesa. Il Signore è benevolo con noi e la nostra fiducia in Dio resta salda, nonostante le difficoltà", conclude.
In Bangladesh i cristiani sono un’esigua minoranza e rappresentano appena lo 0,4% della popolazione: circa 600mila fedeli, su un totale di 160 milioni di abitanti, tra i quali 350mila cattolici. (PA) (Agenzia FIdes 1/6/2017)


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