AMERICA/VENEZUELA - Redentoristi: “La nostra vocazione profetica ci porta a denunciare la violenza e lo scontro tra fratelli”

venerdì, 26 maggio 2017 istituti missionari   violenza   missionari   fame  
Redentoristi: “La nostra vocazione profetica ci porta a denunciare la violenza e lo scontro tra fratelli”

Redentoristi: “La nostra vocazione profetica ci porta a denunciare la violenza e lo scontro tra fratelli”

Marianella (Agenzia Fides) – “La nostra vocazione profetica ci porta a denunciare l'intolleranza, l'uso della violenza, lo scontro tra fratelli, l'imposizione con la forza, la paura, le persecuzioni e gli arresti: contrari alla dignità di ogni persona e all'esercizio dei loro diritti fondamentali" si legge nel comunicato dal titolo "Solidali con il Venezuela" che la Congregazione del Santissimo Redentore ha pubblicato alla conclusione della IV Assemblea della Conferenza dei Redentoristi dell’America Latina e dei Carabi, svoltasi il 22 e 23 maggio a Marianella, in Colombia.
“Come missionari Redentoristi non possiamo chiudere gli occhi dinanzi a ciò che sta accadendo in Venezuela. Vediamo con dolore la sofferenza di tanti fratelli a causa della smisurata violenza da parte del governo. Siamo preoccupati per le misure estreme di pressione sociale su molte persone che mettono a repentaglio la propria integrità e la propria vita. Questo lungo conflitto sta causando ferite che saranno difficili da guarire" si legge nel comunicato pervenuto a Fides.
"A coloro che governano, ricordiamo che nessuno ha il diritto di arrogarsi tutti i poteri.. I principi di indipendenza, separazione, coordinamento e cooperazione sono essenziali per la sopravvivenza della democrazia, dei diritti costituzionali e del bene comune" affermano i Redentoristi, che sono presenti nel paese sia in molti luoghi di missione che nelle città.
I Redentoristi, più di cinque mila missionari nel mondo, sono impegnati nella Chiesa in America Latina con una presenza numerosa. La IV Assemblea dei membri Latinoamericani ha lavorato per applicare le conclusioni del Capitolo generale del 2016, sotto lo slogan "Testimoni del Redentore, Solidali per la missione in un mondo ferito”.
Intanto in Venezuela non si fermano le manifestazioni contro il governo del presidente Maduro. L’altro ieri ci sono state altre due vittime, una a Maracaibo e l’altra a Ciudad Bolivar, raggiunti da colpi di arma da fuoco. Con loro sale a 63 il numero di vittime nelle proteste antigovernative che si susseguono in Venezuela da inizio aprile. Ieri a Caracas doveva svolgersi una manifestazione degli oppositori, ma è stata impedita dalle forze di sicurezza prima ancora della partenza da diversi punti della città. I bambini di una scuola locale sono stati fatte evacuare dopo che le nuvole di lacrimogeni avevano invaso il cortile durante la ricreazione.
(CE) (Agenzia Fides, 26/05/2017)


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