AMERICA/CILE - Proposta della Chiesa sull’autonomia del popolo Mapuche, questione aperta nel paese

mercoledì, 3 maggio 2017 politica   indigeni   evangelizzazione   vescovi  
Mons. Vargas e rappresentanti Mapuche

Mons. Vargas e rappresentanti Mapuche

Santiago (Agenzia Fides) – “Accettare le verità essenziali del fallimento delle trattative Stato - Popolo Mapuche, con l'obbligo di negoziare la pace, senza paura della diversità nazionale e dell’autonomia": questa è la proposta della Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale cilena, fatta alla Commissione consultiva presidenziale per l'Araucanía.
Tale proposta era stata presentata già nell’ottobre 2016 al Tavolo di dialogo per l'Araucania, ma era stata scartata, come ha ricordato il Vescovo della diocesi di Temuco, Mons. Héctor Vargas, alla guida della Commissione. Oggi viene riproposta e resa pubblica in quanto ritenuta ancora attuale alla luce dei nuovi dialoghi per risolvere la vicenda storica del popolo Mapuche.
Pochi ma importanti eventi hanno risvegliato nell'opinione pubblica la “Questione Araucania e popolo Mapuche”: il censimento della popolazione nell'Araucania, la Lettera pubblica del Consiglio di tutte le terre Mapuche alla presidente del Cile, la consegna di più di 500 titoli di proprietà di terra a più di 500 famiglie mapuche nella zona.
La Lettera del Consiglio di tutte le terre Mapuche sottolinea che "fare un censimento non significa attuare politiche pubbliche per il popolo Mapuche", e ricorda che altri censimenti fatti in precedenza sono serviti solo a manipolare i dati archiviati dallo Stato per evitare qualsiasi possibile indennizzo alla popolazione Mapuche. Comunque la Lettera ribadisce la disponibilità al dialogo con il governo delle organizzazioni Mapuche.
La stampa nazionale, come informa la nota pervenuta a Fides da una fonte locale, ha sottolineato l'importanza del ruolo della Chiesa cattolica per l’incontro fra Autorità del governo e Rappresentanti Mapuche. Riguardo alla proposta della Chiesa sull'autonomia del popolo Mapuche, l'ex governatore dell'Araucania, Francisco Huenchumilla, ha sottolineato che "la voce della Chiesa è molto potente, perché mette l'accento su un punto molto delicato per il paese. Si tratta di una questione controversa, ma non dobbiamo avere paura di discutere, nessuno vuole buttare via un pezzo di paese. Noi vogliamo rafforzare l'unità pur riconoscendo la diversità".
(CE) (Agenzia Fides, 03/05/2017)


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